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PRIMA SQUADRA

Miretti: “Segnare con la Prima Squadra sarebbe una bella soddisfazione. Marchisio il modello da seguire, Allegri un maestro…”

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Il centrocampista classe 2003 della Juventus, Fabio Miretti, ha rilasciato un’interessante intervista ai canali ufficiali della Lega Serie A, durante la quale ha parlato del suo percorso in bianconero e delle proprie ambizioni.

Di seguito riportate le sue parole.

Sull’ambiente Juve: Il Dna Juventus è come dice il motto fino alla fine. A Vinovo ci sono mille frasi di tutti i giocatori più celebri passati qua. Tu cresci vedendo sui muri tutte queste frasi: vincere non è importante è l’unica cosa che conta, fino alla fine. Ogni volta che scendi in campo addosso ti senti addosso queste responsabilità, fin da ragazzino“.

Sul percorso in bianconero: E’ un’emozione perché uno quando entra qua dentro non si aspetta di arrivare fino in fondo anche perché in tutto il percorso incontrerai persone che ti diranno che uno su chissà quanti ce la fa… E poi quando sei tu quell’uno su tanti che riesce ad arrivare, guardandoti indietro è motivo di orgoglio“.

Su Marchisio: E’ un modello per tutti noi ragazzini che crescevamo era lui perché era stato uno di quelli che ha fatto tutto il percorso Juve. Tutto il mondo Juve era un punto di riferimento. Per me, centrocampista, è stato ancor di più un modello da seguire“.

Sulle proprie carattristiche: Ho una buona tecnica, una buona visione di gioco. Le cose che mi piace fare in campo sono i momenti in cui abbiamo palla, costruiamo azioni importanti per fare gol. Quella è la parte in cui mi diverto di più“.

Sulla gioia degli assist: Fare gli assist è sempre bello, mi piace quasi più che far gol. L’emozione che provi per un bell’assist con un bel gol le metto sullo stesso livello. Sul tabellino rimane il gol, però chi vede la partita si accorge dell’assist. Di conseguenza anche tu ti senti gratificato“.

Sul gol che non ancora arriva: Sarebbe una soddisfazione segnare il primo gol con la maglia della Juve. Faccio il mio centrocampista e il mio obiettivo non è fare 30 gol all’anno. Farne 6-7 sarebbe bello. Mi piacerebbe fare dei gol, sto lavorando per migliorare perché ho avuto delle occasioni. Speriamo arrivi presto“.

Sul rapporto con Allegri: Con il mister ho un rapporto molto scolastico. Lui mi dà molti consigli, mi fa capire su cosa dove lavorare e mi mette nelle condizioni di farlo. Con l’esperienza che ha non posso fare altro che ascoltarlo. Lui è il mio maestro e io seguo i suoi insegnamenti. Momenti divertenti con Allegri? Forse il Trofeo Berlusconi a Monza…sono entrato in camera e c’era lui nella mia camera, mi ha detto ‘scusami ho sbagliato stanza’, poi ha riguardato le stanze ed è andato nella sua. Sfide con lui? Non le ho ancora fatte, oggi si è messo in mezzo alla partitella. Ha vinto, ma ha un po’ rubato. Chiudiamo un occhio…

Su Scalvini: Penso sia un giocatore forte. Siamo cresciuti insieme, lui giocava all’Atalanta e alla Juve ma ci siamo incontrati in nazionale e ci conosciamo bene. Oltre alla sua forza fisica è bravo a leggere molte situazioni. Per questo dico che è un giocatore forte“.

Sulla sfida con l’Atalanta: Dobbiamo giocare la nostra partita. Sappiamo che loro mettono intensità a tutto campo e di conseguenza dobbiamo pareggiare questa intensità. Se riusciamo a fare la nostra partita penso che potremo dire la nostra“.

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