PRIMA SQUADRA
Juventus, un pareggio fortunato. Di buono c’è la reazione
Come avevo detto? Una rondine non fa primavera. La Juventus inciampa su un Bologna messo ottimamente in campo, figlio di un allenatore che sta facendo davvero passi da gigante e che presto vedremo su altre panchine. Primo tempo nero per i bianconeri, decisamente meglio nella ripresa. La reazione è l’unica cosa positiva della giornata assieme ad un certo giocatore che gioca con la 9 sulle spalle.
La reazione del secondo tempo: ripartire da lì
I primi quarantacinque minuti di gara sono stati negativi. La Juventus è sembrata spenta, poco propensa a quella fluidità che aveva fatto la differenza all’esordio con l’Udinese. Scelte di gioco sbagliate, errori tecnici e anche un’assenza di sintonia tra compagni di squadra evidente. Inoltre è tornata a galla la difficoltà nel creare azioni da gol pulite. Nel secondo tempo la sinfonia è cambiata. Non si è visto un gioco come quello ad Udine, ma si è vista una Juventus più in palla e vogliosa di andarsi a prendere il pareggio. Decisamente un passo in avanti rispetto alla stagione passata. Si riparta da questo spirito combattivo e di unità che nelle ultime annate si è visto raramente.
Il 9 della Juventus si chiama Dusan Vlahovic
Secondo gol consecutivo in due gare, Dusan Vlahovic è ripartito alla grande in questa stagione. Contro l’Udinese assist per Chiesa e gol su rigore, contro il Bologna un bel gol di testa (per niente facile) e anche un secondo gol da attaccante puro annullato per un fuorigioco evidente. Ciò che però colpisce del serbo è la sua totale dedizione alla causa bianconera. Durante l’estate ha letteralmente lottato con il coltello tra i denti per restare a Torino. Contro il Bologna c’è stato un atteggiamento da vero trascinatore. Dopo il gol annullato ha subito richiamato all’attenzione la squadra, alla rete del pareggio ha aizzato la folla. Presente e futuro, Dusan Vlahovic è il 9 della Juventus. Nei tre punti, nella casella del pareggio e nella sconfitta. Privarsi di un giocatore del genere, un trascinatore, con un Lukaku che in carriera ha sempre peccato di carisma, sarebbe stata un’autentica follia.