Seguici su

SERIE A

Caso Osimhen, emergono le chat tra Giuntoli e Pompilio: “Non lasciamo tracce”

“Non lasciamo tracce”: le intercettazioni tra Giuntoli e Pompilio svelano i retroscena del trasferimento di Osimhen al Napoli.

Pubblicato

il

Giuntoli

Repubblica ha pubblicato un nuovo capitolo del caso Napoli-Osimhen, con le intercettazioni tra l’ex direttore sportivo Cristiano Giuntoli, il suo vice Giuseppe Pompilio e il presidente del Lille Gérard Lopez. Le conversazioni, risalenti all’estate 2020, riguardano la complessa operazione da 70 milioni di euro che portò Victor Osimhen dal club francese al Napoli.

L’inchiesta della Procura di Napoli, condotta dai pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano, ipotizza falso in bilancio nei confronti di Aurelio De Laurentiis e dell’amministratore delegato Andrea Chiavelli. La FIGC, tuttavia, ha già archiviato il procedimento sportivo. “Non lasciamo tracce”: il messaggio a Giuntoli

Tra le chat finite sotto la lente degli inquirenti spunta un messaggio emblematico inviato da Giuseppe Pompilio a Cristiano Giuntoli: “Non scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare.”

Secondo quanto riportato da Repubblica, il contenuto mostrerebbe la volontà di evitare tracce scritte durante la trattativa con il Lille.

Il “valore di facciata” e l’accordo con il Lille

Il Napoli aveva posto un tetto massimo di 50 milioni cash per Osimhen, ma il Lille pretendeva 70 milioni. Da qui nasce l’idea delle contropartite tecniche, valutate in modo da colmare la differenza.

In una mail, il presidente Gérard Lopez scriveva: “Questo vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale necessario per chiudere.”

Per gli inquirenti, quella formula rappresenta la costruzione artificiosa dell’accordo, con cifre gonfiate per rispettare il valore richiesto.

Le contropartite e le valutazioni gonfiate

Inizialmente si era pensato di inserire Fernando Llorente o Leandrinho, ma la Guardia di Finanza scoprì che il brasiliano era in prestito al Bragantino con riscatto di soli 500 mila euro, non certo i 10-15 milioni ipotizzati.

A quel punto il Napoli propose Adam Ounas, giocatore con valore di mercato reale, ma la trattativa cambiò ancora quando il Lille chiese Orestīs Karnezīs, valutandolo addirittura 20 milioni.

Lopez scriveva: “È di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull’affare e sul prezzo.”

Poche ore prima, Giuntoli aveva inoltrato un messaggio di De Laurentiis: “Se non ci sono bonus, ma alla fine sono 70 meno 20, per me va bene. Adl.”

L’inserimento dei tre Primavera e la chiusura dell’operazione

Il 20 luglio 2020 l’accordo fu formalizzato: il Napoli inserì tre giovani della Primavera — Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri — insieme a Karnezīs, riducendo progressivamente le valutazioni fino a raggiungere i 20 milioni complessivi richiesti come contropartite.

Tuttavia, i tre ragazzi non sono mai arrivati in Francia, né hanno effettuato le visite mediche. Un anno dopo hanno rescisso il contratto con il Lille.

Le conclusioni degli inquirenti

Per la Guardia di Finanza, il sistema di valutazioni gonfiate serviva a “raggiungere il valore nominale di 70 milioni” per chiudere il trasferimento di Osimhen.

Un’operazione che, a distanza di anni, continua a sollevare interrogativi e che — nonostante l’archiviazione in sede FIGC — potrebbe avere ancora sviluppi in sede giudiziaria.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *