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Prof. Jarre (psicoterapeuta di Fagioli): “Ha fatto una scelta seria nel raccontare le cose come stavano e a chiedere aiuto…”

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Il Professor Paolo Jarre, psicoterapeuta di Nicolò Fagioli, è stato intervistato da Bianconeranews per parlare della situazione del centrocampista della Juventus.

Di seguito riportate le sue parole.

Sulla ludopatia: Il ludopatico scommette cifre superiori rispetto alla propria capacità economica, ma soprattutto è coinvolto in questo tipo di attività trascurando la propria vita relazionale, professionale e familiare. Una persona affetta da questa patologia scommette nonostante il rischio di mettere a repentaglio gli aspetti fisiologici della propria sfera. Il ludopatico scommette senza riuscire a fermarsi. La differenza tra chi soffre di ludopatia e chi invece gioca con consapevolezza consiste nel fatto che quest’ultimo è in grado di fermarsi dopo aver subito delle perdite, il giocatore patologico invece vuole immediatamente rifarsi con lo stesso gioco con cui ha perso“.

Sulle piattaforme illegali: Le piattaforme di gioco illegali sono delle trappole perché non ci sono limiti nelle puntate e garantiscono l’anonimato, questa è la vera esca che trae in inganno molti giovani che hanno tanta disponibilità economica. Peraltro non è neanche chiaro cosa sia e cosa non sia legale, tant’è che lo stesso Nicolò Fagioli ha detto: ‘Non sapevo fosse illegale’. L’altro aspetto drammatico riguarda il credito virtuale iniziale fornito a persone con grande disponibilità economica: parliamo di centinaia di migliaia di euro che ovviamente il giocatore in questione non vede mai. All’inizio, quindi, si giocano somme importanti con queste “fiches”, però nel momento in cui inizi a perdere e ad andare in rosso, i creditori bussano alla porta per riscuotere il compenso. Questa è la trappola, che in maniera più celata esiste anche in piattaforme legali con i cosiddetti bonus di benvenuto, però parliamo di cifre estremamente minori“.

Sulle scelte di Fagioli: Fagioli ha fatto una scelta seria nel raccontare le cose come stavano e nel chiedere aiuto“.

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