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Pisa– Juventus: struttura del match e possibili dinamiche tattiche | Antonio Marino Match Analysis
Una gara chiave per la continuità
La trasferta di Pisa assume un valore rilevante per dare continuità ai risultati positivi ottenuti nelle ultime uscite. Il match rappresenta un passaggio importante per consolidare il momento e mantenere stabilità nel rendimento.
Il contesto competitivo
Affronteremo una squadra attualmente diciannovesima in classifica, davanti alla sola Fiorentina. Nonostante una differenza reti negativa di dieci, il Pisa ha costruito il proprio percorso stagionale facendo leva su organizzazione collettiva e pragmatismo esecutivo.
Numeri difensivi e criticità strutturali
Il Pisa ha subito 22 reti, evidenziando fragilità nella fase difensiva. Nove situazioni di rischio elevato sono nate da errori in costruzione, aspetto che individua una chiara area di pressione potenziale.
Produzione offensiva e modalità di finalizzazione
Tutte le reti realizzate dal Pisa sono arrivate dall’interno dell’area avversaria. Questo dato sottolinea una ricerca costante della rifinitura corta, ma anche una dipendenza marcata dalla presenza negli ultimi sedici metri.
Efficienza realizzativa
La percentuale realizzativa si attesta al 7%. Un valore che riflette difficoltà nel capitalizzare le occasioni create.
Gestione del possesso nella metà campo avversaria
La principale criticità emerge nella gestione del pallone oltre la linea mediana. Con soli 106 passaggi riusciti nella metà campo avversaria, il Pisa fatica a stabilizzarsi in zona di rifinitura e a mantenere continuità nel possesso.
Touré come riferimento tecnico
Il miglior interprete del Pisa in questa prima parte di stagione è Touré. In fase di non possesso registra la più alta percentuale di aggressione sul portatore avversario, abbinata a una media di quattro intercetti riusciti a partita, confermandosi determinante nei meccanismi di recupero palla.
Impatto nella fase di possesso
Con il pallone tra i piedi, Touré mantiene un’accuratezza del possesso pari al 66%. In 14 presenze ha creato quattro occasioni potenzialmente pericolose, accompagnate da una media di un passaggio chiave in zona di rifinitura a gara, evidenziando un contributo costante anche nella fase di sviluppo offensivo.
Struttura difensiva e vulnerabilità posizionali
Il Pisa è la squadra che tende a concedere i maggiori spazi tra i componenti della linea difensiva. Il baricentro basso, unito a linee larghe, ha favorito la concessione di numerose azioni manovrate all’interno dei propri 35 metri, più di qualsiasi altra squadra del campionato.
Attacco degli spazi centrali
Per creare pericoli sarà quindi fondamentale sfruttare gli spazi disponibili tra i tre centrali difensivi. Le incursioni centrali delle nostre mezzali potranno rappresentare una chiave determinante per destabilizzare la loro struttura a difesa posizionata.
Sviluppo sugli esterni e ricerca del duello
Parallelamente, sulle corsie laterali sarà necessario ricercare con continuità situazioni di uno contro uno per generare superiorità. In particolare, il lato destro offre margini di attacco significativi puntando Angori e Bonfanti.
Asimmetria dei rischi difensivi
Non a caso, il Pisa ha subito il 75% dei propri rischi difensivi su azioni sviluppate sulla corsia sinistra. Un dato che orienta in modo chiaro le scelte di sviluppo offensivo e di occupazione degli spazi.
Contenimento dei punti di forza avversari
Per non esporci a rischi inutili sarà prioritario limitare i principali punti di forza del Pisa. In fase di non possesso non dovremo concedere profondità a Meister, né permettere a Tramoni di ricevere e condurre tra le linee con spazio e tempo.
Gestione dei duelli chiave
Sul lato sinistro, con Kostić dovremo orientare il contenimento su Touré, riducendone libertà di manovra e capacità di progressione. Con il supporto di Koopmeiners sarà fondamentale isolarlo lateralmente attraverso raddoppi sistematici, chiudendo con continuità le linee di passaggio a suo favore.
Valore strategico del risultato
La vittoria assume un’importanza centrale alla luce del nostro potenziale tecnico e qualitativo, nettamente superiore. Ottenere i tre punti consentirebbe di chiudere un 2025 caratterizzato da discontinuità e di porre basi solide per affrontare il 2026 con la migliore posizione possibile in classifica.
Contenuto originale – Antonio Marino Match Analysis
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