Marco Ottolini, il profilo che affascina la Juventus: perché può diventare il nuovo direttore sportivo bianconero

Ottolini, il nome caldo per la nuova Juventus

La Juventus sta lavorando alla definizione del suo nuovo organigramma dirigenziale. Dopo l’arrivo di Damien Comolli come direttore generale e di Francois Modesto come direttore tecnico, il club bianconero è pronto ad aggiungere un tassello chiave: il direttore sportivo.
In cima alla lista dei candidati c’è Marco Ottolini, attuale ds del Genoa, che sembra aver superato la concorrenza di profili come Braz e Diego Lopez. La decisione finale dovrebbe arrivare entro il 30 novembre.

Quando può arrivare Ottolini alla Juventus

La tempistica per la chiusura dell’accordo è legata alle riunioni dei consigli di amministrazione dei due club, previste tra fine ottobre e inizio novembre. Il contratto di Ottolini con il Genoa scade a giugno, ma al momento non risultano incontri per un rinnovo, anche se nelle ultime ore circolano voci su un possibile prolungamento.
Tuttavia, la Juventus resta alla finestra e osserva con grande interesse l’evoluzione della situazione.

Perché Ottolini è il profilo perfetto per la Juventus

Marco Ottolini è considerato un valorizzatore di talenti più che un “uomo d’assalto” del mercato. Il suo lavoro al Genoa ha mostrato una capacità rara di combinare sostenibilità e risultati sportivi.
Già durante la sua precedente esperienza alla Juventus, Ottolini aveva contribuito a operazioni profittevoli come le cessioni di Vrioni (8 milioni), Brunori (al Palermo) e Mavididi (4 milioni al Montpellier), generando plusvalenze importanti per il club.

Questo approccio razionale e strategico al mercato coincide con la nuova filosofia bianconera: costruire valore interno, investire sui giovani e mantenere equilibrio finanziario.

Il personaggio: diplomazia e visione moderna

Ottolini si è distinto per la capacità di gestire realtà differenti, convincendo due proprietà — i 777 Partners e Dan Sucu — della sua visione.
È abile nella comunicazione e nella costruzione di rapporti solidi, doti che lo rendono un profilo perfettamente in linea con la nuova governance juventina.
La sua forza? La capacità di autofinanziare il mercato con intelligenza e risultati, un aspetto molto apprezzato a Torino.

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