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PRIMA SQUADRA

La Juventus riparte con un convincente 0-2 ad Empoli, ma restano alcuni dubbi

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danilo

Serviva la sveglia ed essa è arrivata. La Juventus liquida agevolmente la pratica Empoli con due reti, “vendica” il torto di pochi mesi fa e si proietta in zona Champions, a due punti di distacco da Inter e Milan. Bilancio positivo in questo primo scorcio di campionato? Sì, ma anche qualche dubbio. 

Il nuovo sistema di gioco funziona 

La gara di Udine, il secondo tempo contro il Bologna e la trasferta di Empoli ci hanno detto molto su questa nuova Juventus. Innanzitutto il nuovo approccio alle partite, decisamente più aggressivo rispetto alla passività logorante delle ultime due stagioni. La novità è il pressing alto, subito a ridosso dell’area di rigore avversaria. Parliamoci chiaro, quello della Juventus non è un gioco spumeggiante (forse non lo sarà mai), ma di sicuro è un cambio di direzione importante.

Sicuramente a trarre giovamento da questo è l’attacco. La Juventus ha prodotto molte occasioni da rete e ha segnato sei reti. Se facciamo un confronto con le due stagioni precedenti la differenza è notevole. Nella prima annata dell’Allegri 2.0 la Juventus aveva segnato appena tre gol. In quella successiva solo quattro. Inoltre la coppia Vlahovic-Chiesa sembra funzionare. I due si cercano e si trovano con buona frequenza. L’intesa tenderà a migliorarsi ulteriormente, ma la differenza tecnica e atletica rispetto alla passata stagione è diversa. Menzione per il nuovo capitano della Juventus, che nel giorno di Gaetano Scirea timbra la partita, guida la retroguardia con grande tranquillità e regala anche la sua maglia numero 6 a Riccardo Scirea, figlio dello storico capitano bianconero.

Qualche balbettio a centrocampo e sulla fluidità 

Ovviamente però non è tutto oro ciò che luccica. Se da un lato la Juventus sta mutando pelle proponendo un altro sistema di gioco, dall’altra però ci sono dei dubbi e delle forzature. Innanzitutto la fluidità della manovra. I bianconeri sicuramente producono di più rispetto alla passata stagione, questo è evidente. Però la manovra generale appare ancora molto lenta e in certi tratti della partita anche sterile. Continua a non convincere la posizione di Locatelli. Il ruolo di regista sembra stargli stretto, nonostante i piedi siano molto educati. A questo proposito sorge una domanda lecita: valeva la pena privarsi di Rovella? 

Continua ancora il caso Pogba. Ieri è uscito claudicante dal rettangolo verde, il calvario dura da più di mille giorni. Forse è arrivato il momento di prendere una decisione forte sull’argomento, perché il suo stipendio si fa sentire sulle casse della Juventus. Infine McKennie. Un’estate passata da dentro e fuori, poi però l’americano è rimasto. E come l’anno scorso l’ex Schalke è stato riproposto sulla fascia con risultati rivedibili. La sua presunta duttilità sta diventando un problema. 

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