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Tudor cambia la Juve: non solo 3-4-2-1, in Germania si lavora sul nuovo modulo

Tudor lavora su due moduli per la Juventus: 3-4-2-1 e 4-2-3-1. Obiettivo flessibilità, tra solidità e talento offensivo. I dettagli dal ritiro.

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Juventus, Tudor lavora sul doppio modulo: il 3-4-2-1 non è l’unica arma.

La Juventus versione Igor Tudor prende forma giorno dopo giorno nel ritiro di Herzogenaurach. Come riportato dal Corriere dello Sport, il tecnico croato ha impostato il lavoro tattico su due moduli ben precisi: il consolidato 3-4-2-1 e il sempre più concreto 4-2-3-1, pensato per valorizzare il talento offensivo della rosa.

⚙️ Il 3-4-2-1 come base

Il 3-4-2-1 rappresenta l’identità tattica principale. Con tre centrali, due esterni a tutta fascia, una mediana robusta e due trequartisti mobili alle spalle di una punta, è il sistema che Tudor conosce meglio e su cui ha costruito gran parte del lavoro in queste prime settimane. Il modulo offre solidità, equilibrio e verticalità, elementi chiave per affrontare le grandi sfide della stagione.

Molti movimenti sono già automatizzati, e i primi test in allenamento mostrano una squadra compatta, pronta a ripartire con velocità.

🔄 L’ipotesi 4-2-3-1 prende corpo

Ma la Juve non sarà monocorde. Negli ultimi allenamenti, Tudor ha iniziato a provare il 4-2-3-1, un modulo più offensivo che permette di sfruttare al massimo la profondità e la qualità di giocatori come Yildiz, Jonathan David, e Conceiçao.

In questa configurazione, il tecnico ha ruotato più volte i suoi centrocampisti: Locatelli e Thuram davanti alla difesa, mentre più avanti si lavora sulle intese tra i trequartisti e la punta centrale.

Se arriveranno profili come O’Riley o Hjulmand, le opzioni tattiche si moltiplicheranno, garantendo alternative in ogni fase di gioco.

🔄 Flessibilità come parola d’ordine

Tudor vuole una Juve flessibile, imprevedibile e pronta a cambiare pelle a seconda dell’avversario o del momento della partita. L’obiettivo è chiaro: dominare quando serve, ma anche adattarsi, colpire e resistere.

Con due moduli testati e interpreti versatili, la Juventus 2025/26 potrebbe avere due volti. E una sola missione: tornare a vincere.

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