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Juventus – Torino: strategie e dinamiche del Derby della Mole | Antonio Marino Match Analysis
Un Derby che vale più di tre punti
Il Derby della Mole rappresenta uno snodo fondamentale del nostro percorso stagionale. Vincere prima della sosta significherebbe avvicinarsi ai vertici della classifica e, soprattutto, poter lavorare con maggiore serenità mentale in vista del prossimo ciclo di partite, che inizierà a delineare i primi equilibri del campionato.
Allo stesso tempo, questa gara assume un valore strategico anche sul piano della crescita tecnica: consolidare principi e automatismi sarà essenziale per assimilare nel modo più efficace possibile le nuove metodologie introdotte da mister Spalletti.
L’avversario: solidità e margini di vulnerabilità
Di fronte troveremo un Torino che finora ha raccolto tredici punti, segnando dieci reti e subendone sedici. La squadra di Baroni mantiene la propria identità aggressiva e fisica, ma mostra ancora discontinuità tra i reparti.
In media, i granata creano due grandi occasioni a partita, ma concedono circa sette situazioni con alto indice di rischio difensivo, segno di una fase di non possesso ancora migliorabile soprattutto nelle transizioni.
I riferimenti offensivi dei granata
Il principale punto di riferimento del Torino è Giovanni Simeone, attualmente miglior marcatore della squadra con quattro reti in campionato. Il centravanti argentino rappresenta una minaccia costante nell’area avversaria grazie alla sua aggressività e al tempismo nei movimenti senza palla.
Inoltre, Nikola Vlašić costituisce il vero collante tra centrocampo e attacco: con una media di 1,2 passaggi chiave a partita, il trequartista croato riesce spesso a rifinire l’azione negli ultimi metri, dando fluidità e imprevedibilità alla manovra offensiva.
Solidità e letture difensive
Sul piano difensivo, invece, il Torino fa affidamento sulla leadership di Guillermo Maripán, giocatore determinante per numero di intercetti e chiusure preventive. Accanto a lui, Coco si distingue per la capacità di imporsi nei duelli diretti, con una percentuale di contrasti vinti pari al 45%.
Tuttavia, nonostante la solidità individuale, la linea arretrata granata ha mostrato qualche disattenzione nelle coperture laterali e nella gestione delle transizioni, aspetti che potrebbero essere sfruttati con ritmo e ampiezza nelle nostre fasi di sviluppo.
Creare superiorità e aggredire gli spazi esterni
Per raggiungere il risultato, sarà fondamentale creare superiorità numerica negli ultimi trenta metri, puntando con continuità Pedersen e Lazaro. Dovremo cercare l’uno contro uno e forzare le loro uscite difensive, in modo da aprire spazi utili e costringere il Torino ad abbassarsi.
Limitare Asllani e controllare il centrocampo
A centrocampo sarà essenziale limitare la regia di Asllani, il giocatore granata con la migliore media di lanci verticali riusciti. Dovremo ridurne il raggio d’azione, chiudendo preventivamente le linee di passaggio e impedendogli di orchestrare la manovra.
In questa zona del campo, McKennie dovrà garantirci quantità e pressione costante, mentre con Cambiaso dovremo sfruttare con intelligenza le linee interne di conduzione per alimentare il possesso e dare continuità alla fase offensiva.
Solidità difensiva e baricentro alto
In fase di non possesso, sarà determinante mantenere solidità e compattezza nella struttura difensiva formata da Kalulu, Gatti e Koopmeiners. I centrali laterali dovranno accorciare con tempestività verso il portatore, alzando il nostro baricentro e impedendo al Torino di verticalizzare. L’obiettivo sarà quello di costringere gli avversari a muovere palla in orizzontale, limitando così le situazioni di pericolo tra le linee.
Incisività offensiva e concretezza sotto porta
Sul piano offensivo, servirà il massimo contributo di Yıldız, che dovrà muoversi con libertà sulla trequarti, cercando con maggiore frequenza la conclusione e i collegamenti con le punte. Allo stesso tempo, Vlahović dovrà attaccare con decisione la profondità, sfruttando gli spazi tra i centrali granata e imponendo la propria fisicità per dare continuità e peso alla nostra fase offensiva.
Un derby da onorare per tornare ai vertici
Negli ultimi ventuno Derby della Mole disputati in casa, il bilancio pende nettamente a nostro favore, con sedici vittorie e cinque pareggi. Anche nel confronto complessivo la tradizione parla chiaro: su 187 incontri ufficiali, i successi bianconeri sono novantatré, contro cinquanta pareggi e quarantaquattro vittorie granata.
Dati che testimoniano la nostra superiorità storica, ma che allo stesso tempo impongono la responsabilità di onorare la sfida con la giusta concentrazione e determinazione.
Vincere il derby significherebbe rafforzare la nostra identità, accorciare le distanze dai vertici della classifica e proseguire il percorso di crescita con fiducia e consapevolezza, riportando la Juventus dove merita di stare: al vertice del calcio italiano.
Contenuto originale – Antonio Marino Match Analysis
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