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Juve, la rivoluzione di Comolli: nessun affare in Serie A, solo mercato estero

Prima sessione di mercato di Damien Comolli: la Juventus non ha fatto affari in Italia, trattando solo con club esteri.

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La prima rivoluzione firmata Comolli

Quella appena conclusa è stata la prima sessione di mercato con Damien Comolli nell’organigramma dirigenziale della Juventus. Arrivato a Torino lo scorso giugno dopo l’esperienza al Tolosa, il direttore generale francese ha subito imposto un cambio di rotta netto, distante anni luce dalle strategie dei suoi predecessori, in particolare Cristiano Giuntoli.

Nessun affare con club italiani

Il dato più evidente è che la Juventus non ha chiuso nessuna trattativa con società di Serie A. Una scelta inedita, considerando che da anni i bianconeri rappresentavano uno dei motori principali del mercato interno.

Solo trattative con l’estero

Gli arrivi di Conceicao e Joao Mario dal Porto, di Zhegrova dal Lille, di Openda dal Lipsia e di David (svincolato dal Lille) confermano il trend.
Lo stesso vale per le cessioni: Savona e Douglas Luiz al Nottingham Forest, Nico Gonzalez all’Atletico Madrid, Weah al Marsiglia, Mbangula al Werder Brema, Djalò al Besiktas, Arthur al Gremio e Facundo Gonzalez al Racing Santander.

Rottura con l’era Giuntoli

Il cambio è radicale. Basta confrontare l’estate 2025 con quella precedente: sotto la gestione Giuntoli, la Juve aveva speso oltre 150 milioni di euro nel mercato interno, con operazioni che avevano coinvolto Atalanta (Koopmeiners), Fiorentina (Nico Gonzalez), Milan (Kalulu), Monza (Di Gregorio), Verona (Cabal).
Con Comolli, invece, la strategia è stata ribaltata: nessuna iniezione di capitale ai club di Serie A, puntando invece a relazioni internazionali e nuovi canali di mercato.

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