PRIMA SQUADRA
La nuova Juve nasce a quattro: Koopmeiners avanza, davanti cambia tutto
Spalletti prepara la rivoluzione tattica durante la sosta: linea difensiva a quattro, Koopmeiners più avanzato e Openda al centro del progetto offensivo. Vlahovic e David? Alternanza, non convivenza.
Luciano Spalletti ha scelto: la Juventus ripartirà dalla difesa a quattro. Dopo le prime settimane di assestamento, il tecnico ha sfruttato la sosta per impostare la sua idea di calcio, lasciandosi definitivamente alle spalle l’assetto ereditato da Tudor. Come riportato da Tuttosport, il mantra è chiaro: “La palla dobbiamo averla noi”. Una filosofia che ha già iniziato a prendere forma contro Cremonese, Sporting e Torino, dove la Juve ha creato molto ma raccolto poco. Ora, però, serve concretezza.
Il modulo di riferimento sarà il 4-3-3, con possibili variazioni in 4-2-3-1 a seconda degli interpreti. In difesa, Kalulu e Cambiaso agiranno sulle fasce, con Gatti e Kelly centrali (Bremer sarà intoccabile appena rientrato). Koopmeiners, provato da braccetto, tornerà a centrocampo accanto a Locatelli e Thuram, con McKennie pronto a subentrare. Il vero nodo resta il playmaker, figura ancora assente in rosa: un segnale chiaro alla dirigenza in vista del mercato di gennaio.
In attacco, Spalletti ha aperto anche al 3-4-1-2, ma con una certezza: Vlahovic e David difficilmente partiranno insieme. Le parole post-derby lo confermano: uno gioca, l’altro entra. Openda, invece, è la chiave. Il belga non segna da aprile, ma il tecnico lo stima e vuole rilanciarlo. A Lipsia segnava a raffica, e Spalletti è convinto di poterlo riportare a quei livelli. Il tempo stringe, ma la Juve ha finalmente una direzione chiara.
