PRIMA SQUADRA
Jacobelli: “Juve, 22 maggio data chiave. Giuntoli sempre più vicino”
L’ex direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio, per parlare anche di Juventus e delle questioni extra-campo che riguardano i bianconeri.
Un commento sul giovedì di coppe: “Di solito lo sport italiano è quello dell’autocommiserazione. E’ un risultato storico questo che non accade dal 1990. Rimane l’affermazione di un calcio che nonostante sia assillato da problemi noti, in campo internazionale ha dato una dimostrazione di forza. La Premier, torneo più ricco e spettacolare, non ha avuto lo stesso risultato. Inter, Roma, Fiorentina, hanno dimostrato che un altro calcio è possibile, che non si deve arrivare a certi risultati spendendo cifre astronomiche. Si rilancia così l’immagine del calcio italiano”.
Più stupito in negativo dalla Juventus o in positivo da Roma e Fiorentina?
“La Juventus ha fatto la sua migliore prestazione europea in stagione. La Roma ha ottenuto un grandissimo risultato, considerate le condizioni di emergenza. La Fiorentina ha fatto una rimonta eccezionale che ha confermato la bravura di Italiano, che a inizio stagione ha pagato pedaggio a questa sua prima stagione su cui competeva su tre fronti”.
Da dove si riparte a giugno in casa Juventus?
“La data cruciale è il 22 maggio, con la Corte d’Appello Federale emetterà il nuovo verdetto. Da lì discenderà la nuova classifica, si capirà se la società procederà per il patteggiamento sul filone stipendi. Tutto è interdipendente. E poi parteciperà o no alle coppe? Ora la Juve deve vincere le ultime tre partite e vedere con la penalità a che punto sia e cosa farà. Di sicuro c’è il nuovo ds che ci sarà. Da Napoli arrivano voci di un Giuntoli sempre più vicino. Ma da Napoli pare poter andare via anche Spalletti, e sarebbe una separazione clamorosa dopo quanto successo quest’anno con una stagione fenomenale”.
“Allegri? Sul campo, alla luce di tutto quello che gli è capitato, a partire dall’infortunio di Pogba in estate, ha fatto i salti mortali carpiati senza rete. ha schierato 105 formazioni diverse su 105 partite non per suo volere ma perché non aveva mai tutta la rosa a disposizione”, conclude il giornalista.