PRIMA SQUADRA
Fagioli piange, così come la Juventus e il suo popolo
Un errore grossolano da cui arriva il gol di Defrel e le successive lacrime di Nicolò Fagioli. Prima e dopo ha pianto anche il popolo bianconero. Seconda sconfitta consecutiva per la Juventus, ora la zona Champions League è distante 9 punti. Altra prestazione anonima, altra delusione in una stagione da premiato film horror. Il modo peggiore per iniziare un tour de force che dirà tantissimo sul destino del club.
Quando manca il gioco…non sempre i risultati arrivano
La gara contro i neroverdi ha alimentato ulteriormente le polemiche relative a Massimiliano Allegri. Il tecnico è accusato di non sfruttare al massimo le potenzialità di una rosa magari non eccezionale, ma comunque buona. Gli alibi sono finiti. Non regge più la scusa delle assenze, sì decisive, ma che potevano e dovevano essere gestite meglio. Anche perché la Juventus non dovrebbe avere necessariamente bisogno di Pogba e Chiesa per battere una squadra come il Sassuolo.
Prendiamo in considerazione anche la gara contro la Lazio. Nelle ultime due gare di campionato i bianconeri avranno concluso in porta almeno un paio di volte: il gol di Rabiot contro i biancocelesti e il colpo di testa sempre del francese contro il Sassuolo. Dimostrazione di un non-gioco preoccupante, a tratti ancora più desolante dell’Allegri 1.0.
A risentirne sono i giocatori come Chiesa, Milik, Vlahovic o Di Maria. Elementi costretti a dover giocare più sulla fantasia che su una precisa idea di gioco. Così ecco un serbo nervoso e costretto a giocare spalle alla porta, un ex Fiorentina e l’argentino obbligati ad avviare l’azione dietro la linea del centrocampo e un Milik arrangiato come rifinitore. Quando il gioco latita, anzi non c’è proprio, è normale che i risultati stentino a decollare.
Il tour de force sarà decisivo
Ora si apre una settimana che sarà di fuoco. Mercoledì è attesa la sentenza sul ricorso della Juventus riguardo al caso plusvalenze. Poi giovedì ci sarà il difficile ritorno in Portogallo contro lo Sporting e infine domenica l’atteso big match contro il Napoli. E partire con una sconfitta sonora e umiliante come quella del Mapei Stadium non è incoraggiante.
Tutto dipende da questa settimana, oltre che dalla Coppa Italia e dal posizionamento finale in Serie A. Uscire dall’Europa League vuol dire salutare la Champions League probabilmente. Perdere contro l’Inter escluderebbe i bianconeri dalla possibilità di vincere comunque un trofeo. A inizio stagione le pretese erano altre. Chi pagherà nel caso di tracollo totale? I tifosi hanno sopportato anche troppo e in società forse sarebbe il caso di farsi un esame di coscienza.