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Exor, Stellantis in crisi nera: crolla la produzione, preoccupazioni su futuro e occupazione

Stellantis: produzione in calo in Italia, il 2025 si profila come un anno nero

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Il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente difficile per Stellantis in Italia. I dati più recenti diffusi dalla Fim-Cisl, ripresi da Il Sole 24 Ore, evidenziano un forte rallentamento nella produzione nazionale del gruppo automobilistico controllato da Exor (la holding della famiglia Agnelli-Elkann, che possiede anche Ferrari e Juventus).

Nei primi sei mesi dell’anno, la produzione totale è crollata del 26,9%. A pesare maggiormente è il settore auto, che ha segnato un -33,6%, mentre la produzione di veicoli commerciali leggeri ha subito una contrazione del 16,3%.

Il sito di Pomigliano d’Arco, strategico per Stellantis e cuore produttivo della nuova Pandina (che rappresenta oltre la metà dei volumi italiani), ha registrato un calo del 15%. Complessivamente, da gennaio a giugno sono usciti dagli impianti italiani 221.885 veicoli. Le previsioni per fine anno parlano di una produzione sotto le 440.000 unità, ben al di sotto della soglia ritenuta sostenibile per il comparto.

Dietro questo trend negativo ci sono diversi fattori: la delocalizzazione di alcuni modelli come la nuova Panda prodotta in Serbia, ritardi nei nuovi lanci (tra cui la Fiat 500 ibrida e i modelli futuri di Melfi), e un contesto europeo complicato per l’automotive. A peggiorare la situazione sono le politiche industriali e ambientali giudicate troppo stringenti dal ministro Urso.

La Fim-Cisl ha chiesto un incontro urgente con l’amministratore delegato Antonio Filosa per discutere misure di rilancio e tutela dell’occupazione in tutti gli stabilimenti italiani. Intanto, aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali, mentre resta incerto il futuro della Gigafactory di Termoli. Senza un deciso cambio di rotta nel piano industriale, l’intero comparto automobilistico nazionale rischia un declino irreversibile.

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