PRIMA SQUADRA
Della Valle: “Diverbio con Allegri? Mia domanda lecita, gli è rimasto nervosismo. Ha sindrome da accerchiamento. Dubbi anche nei giocatori…”
Fabiana Della Valle, giornalista de La Gazzetta dello Sport, ha commentato su Sportitalia il battibecco con Massimiliano Allegri nella conferenza stampa odierna: “Lui ha detto che si diverte e gli ho detto che anche io mi stavo divertendo”.
Domanda normale: “Sì, infatti, a me non sembrava così fuori luogo come ha detto lui, ha definito poco intelligente la domanda, infatti gli ho detto ‘è una tiua opinione’. A me sembrava una domanda lecita, soprattutto perchè lui dice: ‘è una valutazione che posso fare alla fine della stagione’. Ma alla fine della stagione, alla Juventus sono rimasti due obiettivi, che sono il quarto posto e l’eventuale vittoria in Europa League. Io gli ho chiesto semplicemente: ‘se si verificheranno queste due condizioni, sarà soddisfatto della stagione o lo sarà a prescindere?’. Non mi sembrava così… probabilmente gli è rimasto addosso un po’ di nervosismo per quello che è successo in questi giorni. Non lo vedo serenissimo, visto quello che è successo anche dopo la partita con il Napoli, dopo quella con l’Inter. O forse non ha capito la domanda, ma mi sembrava chiarissima”, le sue parole riprese da tuttojuve.com.
Cosa sta succedendo Allegri? Perchè questo nervosismo?
“Credo che questa stagione la stia pagando tanto, si senta tanto sotto pressione e soprattutto si sente anche un po’ solo. Quando oggi ha detto quella frease: ‘Dobbiamo stare tutti vicini a 360°, essere un blocco granitico’, io non so, magari mi sbaglio, ma ci ho visto magari anche il riferimento alla società, perchè credo che in alcune circostanze non si senta abbastanza difeso e protetto. Lui magari si aspettava una difesa anche da parte della Juve per quello che è successo negli spogliatoi, che non è arrivata. E probabilmente sta patendo il fatto che sente tutto sulle sue spalle. Oggettivamente c’è da dire che quello che gli è successo dal punto di vista extracalcistico quest’anno non è una cosa normale che succede tutti i giorni. Non è che tutti i giorni ti ritrovi con 15 punti di penalizzazione. Lui si è trovato dall’oggi al domani senza la società che lo aveva scelto, perchè i vertici sono stati azzerati e probabilmente ha un po’ questa sindrome da accerchiamo. Ma è lui quello che ha sempre detto: ‘Un allenatore si giudica dai risultati’. E’ lui che ha sempre detto: ‘Ci sono le categorie, ci sono quelli che vincono sempre, ci sono quelli che non vincono mai’. Poi è logico che ti si chiede il conto. La stagione di quest’anno, al di là se arrivi o non arrivi un trofeo, non può essere secondo me definita soddisfacente, anche per il rendimento che lui ha avuto. Guardavo i dati l’altro giorno su 99 partite ne ha vinte ne ha vinte poco più della metà. Se non sbaglio ha il 54% di vittoriein questo biennio, mentre la prima volta che era stato alla Juventus aveva il 70%. Poi per carità, cambiano i giocatori, cambia tutto, però sicuramente non è lo stesso Allegri della prima volta che era stato alla Juve. E crtedo che questa situazione lui la patisca molto”.
Pensi che a lui abbiano dato fastidio le cose che sono emerse sull’infuocato post di Inter-Juventus?
“Sì, sicuramente, perchè, infatti lui era già nervoso alla domanda precedente che era su questo argomento. Lui ha detto: ‘Chi l’ha scritto…fuori i nomi’. Che è una frase che fa ridere, perchè l’hanno scritto tutti i giornali e sul giornale c’è scritto il nome del giornalista che firma l’articolo, quindi non aveva bisogno di chiederlo, lo sa benissimo chi l’ha scritto. Però non mi pare che siano arrivate smentite ufficiali, no? Quindi al di là del fatto che non ci sono state squalifiche da parte del giudice sportivo, si fa fatica a negare che qualcosa sia successo. Lui non è abituato a questa situazione, è un allenatore che è abituato a vincere, si è trovato a gestire una situazione di difficoltà, è stato bravo nell’emergenza, perchè bisogna dirlo, nei momenti più difficile ha tenuto bene la squadra, però adesso, secondo me…. più che altro la domanda è: cosa ha costruito in questi due anni? E su che basi si riparte l’anno prossimo? Credo che questa sua la domanda che si facciano i tifosi de che dovrebbe poi farsi la società, al netto del fatto che poi non ci sono – l’ho anche detto alla fine della domanda – elementi che facciano pensare ad un suo allontanamento, cioè la società lo difende, lo protegge ed è convinta di andare avanti con Allegri. Però, dei dubbi dopo due anni in cui si è costruito poco, secondo me, vengono. Al di là che poi lui sia blindatissimo da un contratto molto molto oneroso”.
Hai la sensazione che i giocatori siano con Allegri o no?
“Questa è una bella domanda. Credo che comunque qualche scricchiolio ci sia, anche lì, all’interno della squadra, perchè comunque la cosa che mi ha sorpreso di più è stato il modo in cui la Juventus è scesa in campo da un punto di vista dell’atteggiamento contro l’Inter. Una partita così, che non ha niente a che vedere con la penalizzazione e con quello che potrà succedere in campionato, perchè comunque se vinci la Coppa Italia nessuno te lo toglie, quindi non sei condizionato da quello che può succedere fuori, la Juventus l’ha affrontata veramente nella maniera peggiore, in maniera molto scarica, e questo mi fa pensare che comunque che qualche scricchiolio…. visto che si è parlato anche della lite con Paredes, qualcosa in questi mesi c’è stata e qualche dubbio secondo me si sta insinuando anche nei giocatori“.
Ma alla fine della conferenza vi siete chiariti?
“No, anche perchè lui esce da un’altra parte. Io conosco Allegri dai tempi del Milan, seguivo il Milan quando lui è arrivato al Milan, poi l’ho seguiro alla Juventus, quindi sono tanti anni. Non è la prima volta, già un’altra volta era capitato che avevamo avuto uno scambio simile. Quando escono fuori cose interne alla squadra, che sono successe magari negli spogliatoi, lui va un po’ su tutte le fuerie, quindi anche questa volta il canovaccio è stato simile a quando era succeso con il Milan. Per me la cosa finisce lì, non credo che si chiarirà, non mi sembra il tipo. L’unica cosa è che – penso l’abbia capito oggi – se lui parla, io anche se sono senza microfono rispondo, zitta non sto (ride, ndr). Anche perchè io sono lì per fare domande…. ‘Non lo devo dire a te…’, e a chi lo devi dire? Non è che io sono qui perchè voglio farmi gli affari tuoi”.