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Como – Juventus: dinamiche pre partita e assetti del confronto sul Lario | Antonio Marino Match Analysis

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Como- Juventus: l'analisi pre partita di Antonio Marino

Un ciclo impegnativo da gestire con lucidità

La trasferta di Como apre un ciclo delicato che ci vedrà affrontare, in una sola settimana, Real Madrid e Lazio: tre impegni consecutivi lontano da casa che richiederanno gestione, lucidità e continuità nei principi di gioco.

Identità e principi del Como

Il Como ha mostrato in avvio di stagione un’identità chiara e un calcio relazionale di qualità, costruito su trame corte e ricerca della superiorità posizionale. Una proposta moderna ma ancora in fase di consolidamento: sette gol segnati su cinquantotto occasioni create e una media di 0,8 reti subite a gara.

Un avversario solido e propositivo

Sostenuti da una delle proprietà più solide del campionato, i lariani hanno raccolto due vittorie, tre pareggi e una sconfitta, inaugurando il torneo con un successo di prestigio al “Sinigaglia” contro la Lazio. Un avversario tecnico e propositivo, che ci impone rigore e controllo sin dai primi minuti.

I protagonisti chiave del Como

Nel primo scorcio di stagione il Como ha trovato in Ramon il proprio riferimento difensivo. Il classe 2005 è il giocatore con più intercetti riusciti a gara e con l’indice di aggressività più elevato nelle pressioni sul portatore avversario: un profilo giovane ma già determinante per intensità e letture preventive.

Perrone e Da Cunha, equilibrio e intelligenza tattica

In mezzo al campo Perrone e Da Cunha rappresentano i veri metronomi della squadra. Coordinano i tempi di pressione in fase di non possesso e, con movimenti continui e linee di passaggio intelligenti, orientano le zone di sviluppo in fase offensiva.

Nico Paz, il faro tecnico dei lariani

Davanti spicca Nico Paz, leader tecnico assoluto dei lariani. In sei partite ha partecipato direttamente a sei reti tra gol e assist, con una media di 1,8 xG prodotti a gara: numeri che confermano la sua centralità nelle dinamiche offensive di Fabregas.

Gestire l’assenza di Bremer

L’infortunio di Bremer rappresenta una variabile significativa nel nostro percorso stagionale. L’assenza del nostro riferimento difensivo impone una riflessione profonda sull’assetto arretrato, per evitare di concedere spazi e opportunità agli avversari.

Verso un assetto più equilibrato

Continuare con la linea a tre potrebbe rivelarsi rischioso, considerando le caratteristiche di Kalulu e Kelly e il loro rendimento naturale come terzini. Un passaggio alla difesa a quattro garantirebbe maggiore copertura orizzontale e solidità nelle uscite laterali, preservando compattezza in fase di non possesso.

Compiti individuali e principi di copertura

Sul lato sinistro sarà cruciale limitare la libertà di movimento di Kuhn e Posch: con Cambiaso dovremo garantire supporto a Kelly, accompagnando le rotazioni verso l’esterno. Sul fronte opposto, sarà determinante non concedere il destro a Baturina: in questo senso Kalulu rappresenta il profilo più adatto per il contenimento, mentre Gatti potrà concentrarsi sulla marcatura diretta di Morata o Douvikas, riducendo le ricezioni spalle alla porta e i riferimenti centrali.

Costruzione dal basso e controllo dei ritmi

In fase di possesso sarà fondamentale dare libertà di manovra a Locatelli, concedendogli spazi arretrati per impostare la prima costruzione e guidare la progressione dal basso con tempi puliti.
Inoltre, dovrà garantire equilibrio nella gestione del primo passaggio, così da consentirci di uscire con ordine.
Contestualmente, Thuram dovrà agire in marcatura preventiva su Nico Paz, per limitarne l’influenza nelle transizioni e assicurare copertura immediata alle nostre uscite centrali.

Sviluppo laterale e superiorità sugli esterni

Sul piano offensivo, Yildiz e Conceição avranno un ruolo determinante nel generare superiorità sugli esterni: il Como tende a lasciare campo sulle corsie, dove Posch e Vojvoda soffrono l’uno contro uno e la profondità alle proprie spalle. Da queste situazioni dovremo sviluppare ampiezza e capacità di attacco diretto.

Profondità e presenza offensiva

Davanti, Vlahović sarà chiamato a garantire profondità e a tenere alto il nostro baricentro.
In questo modo potremo mantenere il possesso nella metà campo avversaria e, di conseguenza, ridurre la possibilità che il Como consolidi il proprio palleggio.
Allo stesso tempo, la sua capacità di proteggere palla e attaccare la profondità dovrà consentirci di variare ritmo e soluzioni d’attacco.

Equilibrio e gestione dei momenti chiave

Considerando i nostri valori e quelli del Como, la gara si prospetta equilibrata e potenzialmente decisa da dettagli tecnici e dinamiche nell’ultimo terzo di campo.
In questo contesto, l’impatto di Zhegrova e Openda, se collocati nelle zone dove possono sfruttare velocità e profondità, potrà risultare decisivo nelle transizioni offensive, soprattutto nella seconda parte del secondo tempo.
Pertanto, la gestione dei momenti chiave e la capacità di lettura dovranno fare la differenza.

Finalizzazione e gestione delle energie

Quando sarà della partita, David dovrà essere messo nelle condizioni ideali per rendere al meglio.
I numeri realizzativi in carriera confermano la sua efficacia sotto porta; tuttavia, per esprimere appieno il suo potenziale, dovrà operare stabilmente negli ultimi venticinque metri, evitando corse a vuoto e concentrando le energie sulla finalizzazione.

Dettagli, solidità e margini di miglioramento

Per ottenere il risultato serviranno equilibrio, ordine tattico e corretta occupazione degli spazi in fase di non possesso: componenti essenziali per contenere il Como e presentarci nel modo migliore alla sfida del Bernabéu.
Allo stesso tempo, sarà necessario gestire con precisione i momenti di pressione, alternando fasi di compattezza a uscite mirate sul portatore.

Restano da affinare due fattori strategici della nostra struttura di gioco: la gestione dei piazzati difensivi, dove la marcatura a zona ha concesso occasioni con indice di rischio superiore al 75%, e la fase realizzativa, che necessita di un miglioramento concreto vista l’attuale bassa percentuale di conversione (6,8%).
Per questo motivo, maggiore lucidità negli ultimi sedici metri e attenzione sulle palle inattive potranno indirizzare la gara sui nostri binari, permettendoci di consolidare rendimento e risultati.

 

Contenuto originale – Antonio Marino Match Analysis

Football Analysis Professional – Tactical and Performance Expertise

 

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