PRIMA SQUADRA
Cabrini: “Contro l’Atalanta servirebbe Scirea accanto a Bremer. Punto su Cambiaso”
Cabrini: “Tudor deve ritrovare la solidità di inizio campionato. A Yildiz racconterei di quando Platini…”

A poche ore dalla sfida tra Juventus e Atalanta, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Antonio Cabrini ha analizzato il momento dei bianconeri di Tudor, ancora imbattuti tra campionato e Champions League. L’ex campione juventino e campione del mondo nel 1982 si è soffermato sulla solidità che la Vecchia Signora deve ritrovare, sull’alternanza tra Vlahovic, Openda e David e sul ruolo essenziale di Cambiaso. Infine ha ricordato le leggende Scirea e Platini, strizzando l’occhiolino a Bremer e Yildiz.
Che idea si è fatto sulla Juventus di Tudor, ancora imbattuta tra campionato e Champions?
«La mentalità e il carattere ci sono, altrimenti non recuperi in pochi minuti da 4-2 a 4-4 in Champions. Tudor deve ritrovare la solidità di inizio campionato per restare attaccato al Napoli con la speranza di poter approfittare di qualche rallentamento degli azzurri. La squadra di Conte è campione d’Italia in carica e resta quella da battere
A Tudor quale campione delle sue Juventus servirebbe di più per battere l’Atalanta e tornare in testa alla classifica per una notte?
«Se devo fare soltanto un nome dico Scirea. Gaetano Insieme a Bremer per sistemare la difesa».
Openda, David, Vlahovic: chi sarà il bomber più decisivo?
«lo punto sugli italiani, soprattutto su Cambiaso. L’azzurro è un funambolo e con il suo modo di giocare può essere pericoloso contro l’Atalanta. Mi aspetto molto anche da Locatelli. Manuel è un capitano da Juventus, un leader nel suo ruolo».
Tornando ai tre centravanti?
«Il mio preferito è Vlahovic. L’alternanza dei nove può essere un valore aggiunto, dovrà essere bravo Tudor».
Se fosse in Tudor chi temerebbe di più dell’Atalanta?
«Pasalic. Il croato è una garanzia da diverse stagioni e sa fare un po’ tutto A volte sembra sottovalutato. Anche se in realtà gioca nell’Atalanta, che adesso è una big. Il club ha avuto una crescita pazzesca: merito di Gasperini e dei Percassi. lo ho giocato con Antonio: in campo era come da presidente, sempre focalizzato al cento per cento».
Se incontrasse Yildiz, cosa gli racconterebbe del “‘suo” Platini?
«Michel già da giocatore conosceva un sacco di cose, non soltanto di pallone. A Yildiz racconterei di quando Platini, scherzando, si definiva un “finto” francese perché si metteva al servizio della squadra. Fuoriclasse assoluto».