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Buffon a l’Equipe: “Potrei continuare per altri 2-3 anni”

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Il portiere bianconero, intervistato dal quotidiano francese l’Equipe, si racconta dagli esordi fino al suo futuro ritiro, passando per l’esperienza a Parigi con la maglia del PSG.

ESORDIO – Nel lontano 1991 iniziò il percorso di Buffon con la casacca del Parma, ma il suo esordio arrivò nel 1995, alla sola età di 17 anni: 0-0 contro il Milan di Baggio e Weah, “Il coronamento di un sogno” – esclama Buffon – “La pressione non la sentivo, oggi invece la cerco per essere migliore”.

IL PRIMO TROFEO – Con il Parma vinse il suo primo trofeo, la Coppa UEFA contro i francesi del Marsiglia: “Ma fummo anche fortunati perché affrontammo un Marsiglia decimato” – e proprio contro i francesi Gianluigi Buffon si laureò campione del mondo nel 2006, arrivando al secondo posto per il Pallone D’Oro, dietro a Fabio Cannavaro.
Ma ci sono anche parole di rammarico verso l’Europeo perso proprio contro la Francia sei anni prima: “Ma di quella notte non ho un bel ricordo. E’ un evento così grande e importante che ti devasta interiormente, ti aspira ogni goccia di energia, di entusiasmo e leggerezza. La pressione ti divora. Quindi non ho un bel ricordo neanche della festa. Che vinci o perdi ti senti comunque svuotato. Solo dopo con il tempo è diventato un souvenir inestimabile perché ti senti incredibilmente fortunato”.

SCONFITTE – Gigi parla anche della sconfitta di cui va più fiero, la quasi impossibile rimonta contro il Real Madrid (dal 3-0 dell’andata al 1-3 del ritorno): “E’ la partita che dimostra che nulla è impossibile e che la forza degli uomini può rendere possibile l’inimmaginabile. Il risultato non mi interessa”

FRANCIABuffon spiega come la Francia sia il paese che l’ha impedito di dire addio al calcio: “Quasi per scherzo avevo detto al mio agente di chiamarmi solo se arrivavano offerte da Real Madrid, Barcellona o Psg. E tre settimane dopo il Psg ha chiamato”.

FUTURO – L’inizio di un nuovo capitolo, il PSG, segnato da quella maledetta sera contro il Manchester United: nonostante la vittoria all’andata per 2-0, gli inglesi passarono il ritorno anche per causa di un suo errore.
Il suo più grande rammarico però è stato fuori dal campo: “L’errore fu di non rompere le scatole e di mettere pressione i compagni perché non si prendesse alla leggera il ritorno, dopo aver vinto 2-0 all’Old Trafford“.
Il portierone però ora pensa al presente ed al futuro: “Anche se penso ancora al futuro, sapendo serenamente che potrei smettere a giugno. Ma non so ancora cosa succederà, se mi fermo o continuo per due o tre anni. Dipenderà dal mio stato fisico e dalla motivazione”

Collaborazioni: Juventus Planet.
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