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Analisi tattica di Hellas Verona-Juventus 0-1
E’ il momento dell’analisi tattica di Hellas Verona-Juventus 0-1. Qui potete trovare le nostre pagelle, mentre qui la rassegna stampa odierna. La Juventus trova la quinta vittoria consecutiva in campionato, con 9 gol fatti e zero gol subiti.
Sembrava impossibile fino a poche settimane fa, ma i bianconeri – nonostante ieri abbiano sofferto non poco – sembrano aver ritrovato la lucidità e la giusta unità d’intenti. La partita di ieri era fondamentale, soprattutto alla luce dei passi falsi di Inter, Atalanta e Roma.
Domenica alle 20:45 i bianconeri avranno la possibilità di giocarsi un mini spareggio per il secondo posto. Qualora i bianconeri dovessero vincere, andrebbero al secondo posto in solitaria scavalcando Milan e Lazio. Ora però passiamo ad una approfondita analisi tattica di Hellas Verona-Juventus.
Analisi tattica di Hellas Verona-Juventus, le scelte di Allegri
L’analisi tattica di Hellas Verona-Juventus non può prescindere dall’analisi delle scelte del mister, in modo da dare contesto a ciò che in seguito avviene in campo.
Max Allegri da continuità a due delle sue scelte che si sono rivelate delle costanti in questa stagione: il modulo e i giocatori in campo.
Il tecnico livornese propone ancora una volta il il 3-5-2, e continua con una statistica molto interessante: mai ha schierato lo stesso 11 in questo campionato.
Due sono le modifiche questa volta rispetto ai titolari mandati in campo contro l’Inter: Bonucci e Kean dal primo minuto, mentre Alex Sandro e Miretti vanno in panchina. Moise Kean affianca Arek Milik in attacco in modo da provare ad avere più profondità possibile.
La scelta di mettere Bonucci è collegata alla ricerca della profondità per via dei lanci lunghi presenti nel repertorio del capitano della Juventus. Bonucci inoltre garantisce un miglior palleggio e una fase difensiva con un più alto tasso tecnico.
Analisi tattica di Hellas Verona-Juventus, la fase di possesso
Proprio per via della presenza di Bonucci e della contestuale presenza di Milik e Kean in attacco, la Juventus mette da parte la costruzione dal basso e sceglie di utilizzare il più possibile i lanci lunghi, in modo da imbeccare le punte cercando di trovare impreparata la retroguardia del Verona.
Questa scelta tattica è servita inoltre ad eludere l’asfissiante pressing uomo contro uomo attuato dall’Hellas. La Juventus infatti spesso ha sofferto le squadre che effettuano questo tipo di pressing, per via della mancanza di giocatori come Pogba, in grado di eludere le marcature a uomo tramite dribbling o giocate illuminanti, in grado di performare anche sotto stress in spazzi stretti.
Proprio la mancanza di giocatori dall’elevato tasso tecnico a centrocampo si sono fatti sentire nei primi 30 minuti del match, in cui la Juventus ha tenuto palla ma ha effettuato una circolazione di palla lenta, sterile e prevedibile soprattutto da parte del trio di centrocampo, con Locatelli che non si sente a suo agio nel ruolo di regista e preferisce, ogni volta che può, delegare la costruzione alle mezze ali.
Al superare della mezz’ora però qualcosa cambia. Dal minuto numero 35 fino al gol di Kean (minuto 60) i bianconeri si dispongono secondo nuove indicazioni del Mister e iniziano a costruire in maniera diversa, schierando una linea difensiva a 4.
Allegri abbassa Kostic a sinistra e alza Danilo nel ruolo di mezzala sinistra, posizionando al contempo Rabiot più centrale, sulla trequarti campo a sostegno delle due punte.
Il Verona non riesce a leggere la mossa tattica e infatti Rabiot crea 3 situazioni molto pericolose culminate con la marcatura. Dopo, inspiegabilmente, la squadra ritorna nel suo calcio posizionale e abbassa il suo baricentro rischiando di subire il pari e rovinare il buon lavoro fin li svolto.
Analisi tattica Hellas Verona-Juventus, la fase di non possesso
In fase di non possesso la Vecchia Signora accetta spavalda il confronto uomo contro uomo imposto dagli avversari: in questi casi è fondamentale vincerli, i duelli 1 vs 1. In queste partite sporche e sofferte contro squadre ostiche, vinci se difendi meglio. E per difendere meglio devi vincere il numero più alto possibile di duelli individuali.
Nei primi 30 minuti della gara gli scaligeri ne vincono di più ma i bianconeri lavorano bene su marcature preventive e raddoppi. Dal minuto 30 al minuto 60 la squadra invece – come spiegato – alza il baricentro per tentare di sbloccare la gara: la conseguenza della difesa più alta è un Verona che ottiene meno duelli indivisuali, con una Juventus che soffre di meno.
Nell’ultima frazione di gara la Juve si abbassa troppo, diventando passiva e commettendo l’errore di concedere alcune situazioni pericolose e spiacevoli come il mano di Danilo. Un errore che è stato anche una costante nell’ultimo anno e mezzo, (ma anche con Sarri e Pirlo): il non saper difendere il vantaggio a dovere.
I bianconeri una volta passati in vantaggio cambiano approccio e smettono di tenere il baricentro alto abbassandosi in difesa, questa in particolare è una cosa da migliorare.
Le statistiche del match, analisi tattica di Hellas Verona-Juventus
Possesso palla: Hellas 43%, Juventus 57%
Tiri totali: Hellas 15, Juventus 11
Tiri in porta: Hellas 2, Juventus 3
Tiri fuori: Hellas 10, Juventus 8
Tiri in area: Hellas 5, Juventus 6
Grandi occasioni: Hellas 1, Verona 1
Parate: Hellas 2, Juventus 2
Passaggi: Hellas 319, Juventus 437
Precisione passaggi: Hellas 76%, Juventus 81%
Palle lunghe: Hellas 23/43, Juventus 27/62
Cross: Hellas 9/25, Juventus 6/19
Dribbling: Hellas 4/13, Juventus 2/9
Possesso perso: Hellas 130, Juventus 131
Contrasti vinti: Hellas 55, Juventus 51
Contrasti aerei vinti: Hellas 23, Juventus 18
Intercetti: Hellas 7, Juventus 10
Salvataggi: Hellas 13, Juventus 23