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PRIMA SQUADRA

Allegri alla vigilia di Fiorentina-Juve

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Allegri

Dopo il successo in trasferta contro l’Empoli, la Juventus è ospite della Fiorentina allo Stadio Artemio Franchi per la disputa del match d’andata della semifinale di Coppa Italia. Alla vigilia Max Allegri presenta il match in conferenza stampa.

Esperimenti di formazione: “Vediamo quelli che ho a disposizione, poi ho 3/4 ragazzi pronti a giocare. E’ un bel test per noi, a Firenze è sempre bello giocare. E’ un passaggio che si gioca su due partite, conta il gol in trasferta quindi sarà importante farlo”.

Preoccupazioni infortuni: “Non sono preoccupato, perché tanti sono traumatici. Giovedì Dybala e Rugani saranno a disposizione per domenica, Alex Sandro ne ha ancora per 10 giorni. Zakaria speriamo di averlo a disposizione per il Villarreal, Chiellini è ancora fuori”.

Accoglienza Vlahovic: “Per l’intelligenza e la cultura dei tifosi fiorentini, domani sera dovrà essere una serata di calcio. Vlahovic è e sarà sempre riconoscente alla città di Firenze, alla Fiorentina. Le cose preoccupanti non sono la partite di calcio, in questo momento lo sono altre cose come la guerra. La Fiorentina ha un allenatore bravo, che gli ha dato un gioco aggressivo, bello, mentre la Juventus ha voglia di arrivare in finale. Sarà una bella serata di sport”.

De Sciglio e Bonucci: “De Sciglio sì, Bonucci è a due giorni di riposo. Aveva giocato a Bergamo, uscendo malconcio, a Empoli ha stretto i denti e bisogna che riposi per forza. Abbiamo il rientro di De Sciglio, poi ci sono Danilo, De Ligt, Stramaccioni”.

Kean: “Sono contento della prestazione che ha fatto. Dovrò valutare tra lui, Vlahovic e Morata: due giocano e uno riposa”.

Vlahovic fuori: “Devo ancora decidere, valutare, ha giocato tante partite”.

Miretti: “Ci sono buoni giocatori nel settore giovanile, con l’Under 23 che ha dato la possibilità di confrontarsi subito su campi difficili. E’ cresciuto lui, così come Aké, Soulé. Ci sono altri giovani bravi, a cui bisogna lasciare il tempo di crescere. Uno di questi 3 giocherà, ma non dobbiamo adossargli responsabilità. Sono bravi ma devono acquisire esperienza”.

Piatek e Cabral: “Sono due centravanti fisici, che giocano in profondità. Poi la Fiorentina ha cambiato poco, gioca con intensità alta e crea dei pericoli. Bisogna fare una partita attenta, ci sarà un grande dispendio di energie. Bisogna mettersi al pari loro”.

Preparazione non corretta: “Nell’arco della stagione ci son sempre infortuni muscolari. Bisogna accettare quello che c’è stato, cercando di recuperare gli infortunati. Lo stiamo facendo nel migliore dei modi, arrivando bene alla sosta per giocarci marzo/aprile al meglio”.

Kean e Morata insieme: “In questo momento la squadra è più in fiducia. Vlahovic ha caratteristiche che né Morata e né Kean hanno, si sposano bene. Vlahovic non può farle tutte comunque, ci saranno partite in cui giocheranno gli altri”.

Vlahovic: “E’ sereno e tranquillo. Poi ha 22 anni, torna in un ambiente in cui è cresciuto ed è normale che ci sia emozione. Per lui sarà una partita particolare, deve rimanere sereno altrimenti non giocherebbe mai più contro la Fiorentina. Sono passaggi da fare per la maturazione del calciatore”.

Infortuni Dybala e Chiesa: “Averli tutti a disposizione sarebbe stato meglio, così avrei avuto più possibilità di scelta. Ora Paulo si è fermato, ma ne aveva giocate tre di seguito. Così avrei avuto più possibilità di farlo riposare. Chiesa lo stesso, il recupero di Bernardeschi sarà importante. Abbiamo bisogno di tutti. Dobbiamo fare uno sforzo da qui al 20 marzo per arrivare nelle migliori condizioni al periodo dopo la sosta.

Approdo di Vlahovic: “Ha dato una serenità alla squadra: quando hai un giocatore con quelle caratteristiche la squadra è più serena perché il gol lo trova. Avevamo lavorato bene anche nei mesi antecedenti, gettando le basi. Abbiamo però preso dei gol evitabili: nel momento in cui si va in vantaggio e sembra tutto fatto, ci rilassiamo un po’. Dobbiamo riprendere la modalità giusta. Con Villarreal, Torino e Empoli abbiamo preso gli stessi gol: non percepire la paura significa subire la rete. Bisogna riattivare subito l’attenzione, perché da qui alla fine del campionato prendere pochi gol significherebbe arrivare tra le prime 4”.

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