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Juventus, il Cagliari ti ha messo paura nel finale. Serve un altro carattere contro l’Inter

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Una domanda che ormai attanaglia i tifosi bianconeri. Cosa impedisce alla Juventus di poter dominare tra le proprie mura amiche anche una squadra come il Cagliari? La difesa è tornata ad essere un punto di forza, con un Bremer sempre più importante assieme alle conferme di Gatti e Rugani. Ma sul piano del gioco la Juventus continua a non convincere e anche sul piano dell’atteggiamento c’è qualcosa da rivedere. La sensazione è che questa squadra punti più a sopravvivere che ad imporsi sulle avversarie. La pausa arriva nel momento migliore, Allegri deve rivedere diverse cose in vista del derby d’Italia d’alta classifica con l’Inter.

Confronto tra reparti: difesa impenetrabile, attacco sterile

Abbiamo già detto e ribadiamo. Dopo il Sassuolo la Juventus ha fatto un netto passo indietro. Ciò che si era visto nelle prime gare è sparito, ha lasciato spazio ad una squadra corta, bassa e che si basa sulle giocate estemporanee. Sicuramente la difesa ha risentito in maniera positiva di ciò. Sono solo sette le reti subite dai bianconeri, dato che va esaltato anche di fronte ai 615′ minuti di imbattibilità di Szczęsny. Bremer si sta imponendo come uno dei migliori giocatori nel suo ruolo e viene confermata ancora una volta la crescita progressiva di Gatti. Anche Daniele Rugani sta vivendo una seconda “giovinezza”, facendosi trovare pronto nel momento del bisogno.

Fatto questo doveroso e riconoscente cappello alla fase difensiva, passiamo alla vera nota dolente: la fase offensiva. Otto gol in sette partite dopo la debacle di Sassuolo, un po’ pochi per una squadra che ha un ottimo reparto offensivo tra i vari Chiesa, Milik, Vlahovic, Kean più la mina vagante Yildiz. L’ultimo gol di un giocatore facente parte del reparto offensivo è datato addirittura 7 ottobre, ovvero il secondo gol di Milik nel derby della Mole. Kean è ancora a corto di gol, Vlahovic non segna dalla doppietta contro la Lazio (ha avuto anche i problemi fisici) e Chiesa dalla sfida contro il Sassuolo. E come se non bastasse tra le prime quattro è proprio la Juventus ad avere l’attacco peggiore, con sole 19 reti segnate. Inter, Napoli e Milan sono davanti, coi nerazzurri che hanno segnato ben 29 gol.

Contro l’Inter servirà ben altro atteggiamento

La Juventus vista contro il Cagliari non ha convinto. Tralasciando i primi dieci minuti di gara, dove effettivamente la truppa di Allegri ha premuto, il primo tempo è stato soporifero. Poche le azioni della Juventus, spesso nate da giocate estemporanee. Tolti Kean che sbaglia lo stopo davanti a Scuffet e un tentativo di Cambiaso non succede nulla. Il Cagliari riesce a difendersi bene proprio grazie alla pochezza di gioco della Juventus. Anzi, la squadra di Ranieri ha dato la sensazione di poter fare del male, di sognare addirittura il clamoroso colpo in terra piemontese. Nella ripresa c’è stato un cambio di marcia, ma le reti come sono arrivate?

Due gol da palla inattiva, due gol firmati da Bremer e Rugani. Sicuramente questo è un messaggio importante, la Juventus conferma la sua pericolosità sui calci da fermo. Ma allo stesso tempo conferma le enormi difficoltà in fase offensiva. E non è pensabile poterla sempre sfangare con i calci piazzati, con le reti dei difensori o con la giocata del singolo. Infine l’atteggiamento. Dopo la seconda rete la Juventus ha tirato i remi in barca, forte del doppio vantaggio. Dopo la rete di Dossena i sardi hanno preso coraggio e i bianconeri hanno avuto paura. Tanto da doversi aggrappare a Szczęsny sul secondo colpo di testa di Dossena. E se la Juventus si è spaventata del Cagliari, sbagliando totalmente l’atteggiamento, cosa potrebbe succedere con l’Inter? Servirà molto di più per affrontare la squadra di Inzaghi.

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