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Giuntoli e l’amore per la Juve: “Quella che ho amato di più è di Platini e Boniek. La passione nasce da mio nonno…”
Dal Festival dello Sport di Trento, per l’ultima giornata dell’evento organizzato da La Gazzetta dello Sport, è intervenuto il dirigente della Juventus Cristiano Giuntoli.
Di seguito riportate le sue parole in merito all’amore e alla passione che lo legano alla Vecchia Signora.
“La Juve che più amato forse quella di Platini e Boniek. Voglio ricordare anche quella di Lippi perché penso sia stata veramente l’emblema del club. Marcello ha fatto una cosa straordinaria. Le vittorie hanno tutte un grande fascino in tutte le categorie. La vittoria più importante? La prossima. Col club Prato Juventus andavamo a vedere la Juve. Sono stato un bambino che ha sognato molto. La passione nasce da mio nonno dove si parlava di calcio, di ciclismo. La prima volta allo stadio? A Bologna, non mi ricordo quale partita fosse ma ci fu tanta pioggia. La prima che ricordo è Pistoiese-Juventus: situazioni particolari perché dovevamo stare zitti e non esultare ai gol (ride). Mio padre? Era proprio un fanatico della Juve. Io avevo più una visione a 360 gradi, lui era un grande tifoso. Mi manca un po’ la condivisione con lui di questi momenti. Sarebbe stato contento e orgoglioso ma anche un po’ preoccupato oggi. Nella mia famiglia sono tutti juventini: anche loro hanno il senso di responsabilità per questo club che amano”