PRIMA SQUADRA
Nero su Bianco | Juventus-Milan
Clamoroso a Torino: Juventus-Milan termina per 3 reti a 0 a favore dei rossoneri, grazie alle marcature di Brahim Diaz, Rebic e Tomori. La qualificazione per la massima competizione europea si fa sempre più complessa, visti i successi di Atalanta e Napoli e considerando anche i prossimi impegni della squadra bianconera, ovvero Sassuolo e Inter. Un ciclo, quello della Vecchia Signora, che potrebbe chiudersi in maniera alquanto fallimentare, dopo nove lunghi anni di egemonia.
Impossibile trovare aspetti positivi del match di ieri sera, motivo per cui ci focalizzeremo esclusivamente sul “Nero”.
NERO
CALO PROGRESSIVO – Ancora una volta, in questa stagione, la Juventus approccia una partita con aggressività, pressing organizzato, raddoppi di marcatura che obbligano spesso l’avversario a perdere i possesso di palla. Questo processo, però, viene messo in atto solamente nel corso dei primi 10-15 minuti di ogni partita. A partire dal 20′ minuto, era in gioco un’inspiegabile confusione tattica e tecnica, caratterizzata da errori banali e disattenzioni.
CENTROCAMPO DEBOLE – In Juventus-Milan sono emerse tutte le difficoltà del reparto mediano del campo. Rabiot e Bentancur sono una coppia incompatibile, in quanto entrambi posseggono un atteggiamento eccessivamente passivo, sia in fase d’impostazione che in copertura. Nessun supporto in attacco, ancor meno nelle marcature.
LIBERTA’ CONCESSA – Il secondo gol del Milan nasce da un passaggio per vie centrali di Bennacer, diretto sui piedi di Rebic. Il croato si smarca tra la linea di difesa e di centrocampo bianconera e viene lasciato totalmente indisturbato. Ha il tempo di controllare, girarsi verso la porta, prendere la mira e scaricare un tiro sotto l’incrocio, su cui Szczesny non può nulla.
SCELTE TATTICHE – Dopo il capolavoro della partita di andata e, soprattutto, ricordando il “tornado” Chiesa che creò grande scompiglio nella retroguardia rossonera, ci si aspettava molto di più dalla squadra. Due scelte su tutte hanno generato dibattiti tra la tifoseria della Vecchia Signora: schierare l’ex Fiorentina a sinistra e lasciare in panchina uno dei migliori della stagione, nonché Danilo Luiz da Silva. Il primo non è stato in grado di affondare e mettere in mostra le proprie qualità, ostacolato spesso dalla presenza di CR7, mentre il secondo non ha nemmeno toccato il terreno di gioco.
POSSESSO SCONCLUSIONATO – Da intendere nel vero senso del termine, ovvero “privo di conclusioni”. I numeri parlano chiaro: 16 tiri, di cui solamente uno, quello tentato da Bentancur, ha necessitato dell’intervento di Donnarumma. Un trend che non sembra voler svanire, ma, al contrario, peggiora di partita in partita.
RITARDO NEI CAMBI – Per la prima volta in stagione, la Juventus si presenta ad un match di campionato con la rosa al completo. Un vantaggio, certamente, che non è però stato sfruttato dal tecnico bresciano, il quale ha effettuato la prima sostituzione al 67′, gettando nella mischia Dejan Kulusevski, ancora una volta fuori ruolo. Secondo ingresso che avviene al minuto 78′, quando Dybala entra al posto di Chiesa. La Joya ha pochi minuti a disposizione, ma si rende più pericoloso di quanto non lo siano stati nell’arco di 90 minuti la coppia Morata-Ronaldo. In seguito, nessun’altra sostituzione.
LEGGEREZZA DI CHIELLINI – Il rigore concesso al Milan è un altro piccolo neo, che contribuisce alla disfatta bianconera. Giorgio Chiellini, come già accaduto in stagione, si oppone al tiro di Diaz con braccia ampie e il direttore di gara non ha dubbi. Kessie si presenta sul dischetto, ma il suo tentativo viene neutralizzato da “Tek”.