PRIMA SQUADRA
Nero su Bianco | Atalanta-Juventus
Atalanta-Juventus, match dal sapore di Champions League, con lo spettro della Super League che accende ancor di più la tensione tra le due compagini. Le aspettative per la partita erano altissime, vista la spettacolare gara di andata terminata con un pareggio per 1-1, in cui le due squadre hanno dato prova delle proprie qualità tecniche, specialmente i due portieri. Ieri, però, la caratteristica preponderante è stata la fisicità, intesa sia in quanto a fiato e distanza percorsa, sia ai contrasti di gioco. Analizziamo di seguito i principali aspetti che hanno determinato la sconfitta da parte degli uomini di Mister Pirlo.
NERO
IMPRECISIONE NEI PASSAGGI – La gestione del possesso palla della Juventus (54,5% contro i 45,5% della Dea) è stata caratterizzata da un’inspiegabile imprecisione, specialmente nella trequarti avversaria. Le doti tecniche individuali dei bianconeri sono indiscutibili, quindi le uniche spiegazioni plausibili per tutto ciò sono la superficialità e la mancanza di movimento senza palla.
NESSUN PUNTO DI RIFERIMENTO OFFENSIVO – Con Ronaldo ai box per problemi di natura muscolare e un Dybala appena ritrovato, il peso del reparto offensivo grava interamente su Alvaro Morata. Lo spagnolo si è mosso spesso negli spazi, ma senza riuscire a difendere la sfera dall’attacco del trio Toloi-Palomino-Djimsiti. Prestazione condita inoltre da una clamorosa occasione sprecata ed un tiro al volo ribattuto.
DIFFERENZA ATLETICA – L’Atalanta di Giampiero Gasperini è famosa per essere una “macchina” collettiva, che unisce qualità e quantità. Proprio quest’ultima caratteristica ha determinato il match di ieri pomeriggio: dopo un primo tempo equilibrato, nel secondo la Vecchia Signora è entrata in campo con il fiato corto, evidenziando l’enorme differenza atletica con i nerazzurri.
CONFUSIONE TATTICA – D’accordo le mosse in chiave tattica e i cambi di posizione per ovviare alle carenze dei reparti, ma la mancanza di un ruolo definito per determinati giocatori può trasformarsi in confusione. Cuadrado alto o basso, McKennie a destra o a sinistra sono solo due esempi di quanto appena detto. Talvolta è preferibile mantenere un certo assetto, piuttosto che rivoluzionare gli schemi.
ALEX SANDRO, TALENTO DISPERSO? – C’era una volta un terzino brasiliano, dal curioso nome “Alex Sandro”, giunto a Torino nel 2015. Un talento che i tifosi bianconeri hanno scoperto piano piano e su cui riponevano grande fiducia e aspettative. Ad oggi, l’ex Porto, non sembra più lo stesso, con il timore di azzardare la giocata e di affondare sulla fascia. In particolare, ieri, è stato protagonista in occasione del gol bergamasco: episodio che, ad ogni modo, non grava su una prestazione già ampiamente insufficiente.
CHIESA KO – L’ennesimo infortunio colpisce la Juventus. Questa volta è toccato a Federico Chiesa lasciare il rettangolo di gioco per un problema muscolare alla coscia sinistra. In infermeria fa dunque il suo ingresso uno dei calciatori più determinanti per Pirlo in questa stagione, che si aggiunge a CR7. Per le condizioni di Chiesa clicca qui.
BIANCO
DIFESA SOLIDA – Nonostante il gol subito, che né la difesa e né Szczesny potevano evitare, la retroguardia juventina, fatta eccezione per Alex Sandro, si è dimostrata capace di annullare le iniziative del duo colombiano Muriel-Zapata, e del subentrato Ilicic.
INTRAPRENDENZA DI CUADRADO – Terzino o ala, non fa differenza per Juan Guillermo Cuadrado. Il colombiano è uno dei pochi giocatori ad aver dimostrato l’attaccamento alla maglia e ai tifosi in ogni circostanza, contraddistinguendosi sempre per quanto riguarda la grinta e la fame di vittorie. In Atalanta-Juventus è stato il bianconero più pericoloso, con i suoi dribbling fulminanti.
BENTORNATO TREQUARTISTA – Quel ruolo tanto desiderato, che facesse da tramite tra il reparto offensivo e quello difensivo, si è finalmente visto. Paulo Dybala, autore in ogni caso di una prestazione poco convincente, complice il rientro dagli infortuni, si è spesso proposto in attacco con movimenti tra le linee, fondamentali per vanificare il primo pressing avversario