PRIMA SQUADRA
Yildiz: “Restare tutta la vita alla Juventus per me sarebbe un sogno, ma non si sa mai. Ho parlato con Elkann…”
Kenan Yildiz si racconta: “Voglio creare la mia storia alla Juventus”

Dagli Stati Uniti, dove la Juventus è impegnata nella tournée estiva, Kenan Yildiz ha parlato ai media italiani al seguito della squadra. Il talento classe 2005, sempre più protagonista in bianconero, ha toccato tanti temi con sincerità e maturità: dalla crescita personale alla voglia di migliorare, dal paragone con Del Piero al rapporto con Tudor, passando per sogni, ispirazioni e responsabilità.
Quello che emerge è il ritratto di un ragazzo consapevole del proprio percorso, determinato a costruirsi un futuro importante senza bruciare le tappe. Con uno stile diretto e deciso, Yildiz conferma di avere non solo qualità tecniche, ma anche una testa già proiettata verso l’alto livello.
Di seguito, l’intervista completa raccolta dai giornali presenti, con il contributo della Gazzetta dello Sport.
SIMBOLO DELLA JUVENTUS: “Mi dà grande sicurezza e fiducia nei miei mezzi. So quello che devo fare, lavoro ogni giorno per aiutare la squadra. Credere in sé stessi è importante, aiuta ad affrontare ogni sfida al top”.
COME I PIÙ GRANDI: “Non amo i confronti, io voglio solo continuare a fare il massimo in allenamento e in partita, per me e per il bene della squadra”.
IL BILANCIO DELL’ULTIMA STAGIONE: “Io sono cambiato molto, da adolescente sto diventando un uomo, crescendo un po’ alla volta. Sono grato per tutto e spero di migliorare ogni giorno. Sono cresciuto forse nella mentalità. Quando sei giovane e ti ritrovi a giocare con compagni più grandi ed esperti devi salire sempre di livello. Devi essere bravo a entrare subito in una nuova dimensione, migliorando in ogni cosa perché il calcio è fatto di tanti fattori. E devi cercare di cambiare atteggiamento, crescendo tanto anche fisicamente e prendendoti cura del tuo corpo. Ci sono stati momenti difficili, nel calcio non può andare sempre tutto liscio. Però nel complesso sono contento di come sia andata la stagione e anche di come stia proseguendo in America”.
PARAGONE CON DEL PIERO: “Non guardo i numeri, io voglio solo creare la mia storia. Ho studiato molto Del Piero, so quello che ha fatto ma siamo due persone diverse: ognuno ha il suo percorso. Con lui ci sentiamo spesso e ci vediamo ogni tanto. Dopo le partite mi scrive spingendomi a fare sempre meglio. Mi dice che è felice per me e che spera io possa continuare così. Ale è una persona incredibile”.
BANDIERA DEL CLUB: “Restare tutta la vita alla Juventus per me sarebbe un sogno, ma nel calcio non puoi mai sapere cosa può succedere. Preferisco godermi il presente senza pensare troppo al futuro”.
RINNOVO E RITOCCO: “Sono sincero, in questo momento non ci penso. Sono felice della situazione e mi interessa solo lavorare per il bene della squadra. Non parlo di soldi, voglio dare il massimo sul campo”.
RAPPORTO CON ELKANN: “Abbiamo parlato un po’, so che apprezza il mio modo di giocare. È una bellissima persona, mi ha scritto anche uno splendido messaggio nei giorni scorsi, è stato molto carino”.
GIOCATORI CHE LO INTRIGANO: “Ce ne sono molti, per esempio nel Real Madrid. Arda Guler è fortissimo e avrà un grande futuro, è bello essere paragonato a loro. Però non chiedetemi chi considero il più forte, tanto non lo dirò… Difensori? Ce ne sono tanti bravi, a cominciare da quelli della Juve, però se devo fare un nome scelgo Van Dijk: è fortissimo”.
LA LINGUA: “Capisco tutto in italiano, ma per parlarlo bene devo concentrarmi troppo e per me diventa stressante”.
CAPELLI: “Se mi raserei a zero per vincere il Mondiale? No, quello non lo farei. Sono molto grato ad Allegri per quello che ha fatto per me e anche per avermi fatto tagliare i capelli, credo di stare meglio così. Però rasarmi a zero proprio no, mi spiace”.
STIMA DEI COMPAGNI:”È fantastico, non posso che ringraziare i miei compagni e gli allenatori che ho avuto. Non riesco a credere che Kolo Muani abbia detto cose così belle di me, appena due o tre anni fa io ero un ragazzino e lui era già Kolo Muani, ora ci alleniamo ogni giorno insieme sullo stesso campo. Questo mi spinge a lavorare ancora più duramente. Se sono qui devo dire grazie a mio padre per avermi accompagnato ogni giorno al campo. Lui non è mai stato un professionista, ha giocato solo per divertimento, però mi ha trasmesso la passione infinita per questo sport. Mi ha sempre ripetuto di correre, dribblare, giocare e divertirmi. È molto critico con me e io ho sempre dato ascolto ai suoi consigli”.
CALENDARI INGOLFATI: “È vero, si gioca tanto ma il calcio sta cambiando e sta diventando più moderno. È stancante avere partite ogni due-tre giorni però io vedo anche degli aspetti positivi, hai l’opportunità di nuove sfide. Per fortuna abbiamo intorno a noi tanti professionisti che ci aiutano a gestire al meglio il recupero”.
NO INFORTUNI – “Sono giovane e questo aiuta, cerco di gestire al meglio il mio corpo seguendo le indicazioni che mi vengono date, tutto qui. Ci tengo a ringraziare lo staff della Juve che si prende cura di me”.
TUDOR: “Quando è arrivato ha portato grande energia e ha aiutato tutta la squadra. A me in particolare ha detto di concentrarmi su ciò che devo fare in campo e mettere da parte tutto il resto. Non mi piace parlare del passato, però è vero che Tudor mi concede molta libertà. È molto bello segnare più goal, ma non è l’unica cosa che conta. Io voglio sempre giocare bene e ottenere il meglio”.
CITY: “Sarà una bellissima sfida, ma anche una gara molto difficile: tutti conosciamo la storia del City. Sicuramente vogliamo vincere il girone, ma non importa chi affronteremo dopo. Mi piacerebbe ritrovare Huijsen, ma penserei solo a batterlo. Il Real è forse la squadra più forte al mondo, ma per noi non fa differenza l’avversario. Chi vince il Mondiale? Non lo so, però una cosa posso dirla: faremo di tutto per essere noi a sollevare il trofeo”.
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