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Vlahovic, gelo totale: Comolli rinvia il rinnovo e la Juve vede l’addio avvicinarsi

Il serbo è sempre più lontano da Torino: trattativa congelata, distanza enorme e un’unica strada per evitare la rottura.

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Il futuro di Dusan Vlahovic è tornato a essere un caso. La Juventus ha deciso di rinviare ogni discorso sul rinnovo a fine stagione, una scelta che non è solo una formalità: è un segnale. Un segnale forte, quasi definitivo, che racconta meglio di qualsiasi dichiarazione la distanza tra le parti. “Ne parleremo più avanti”, ha detto Comolli. E quando un club rimanda, di solito significa che non vede margini. La situazione è chiara: o Vlahovic accetta un taglio drastico dell’ingaggio, oppure l’addio diventa lo scenario più probabile.

La scelta della Juve: rinnovo congelato e messaggio chiarissimo

La Juventus ha tracciato la linea: nessuna trattativa ora, nessun incontro, nessuna accelerazione. Comolli ha deciso di rimandare tutto a fine stagione, quando il quadro economico sarà più chiaro e quando il club potrà valutare se il serbo rientra ancora nel progetto. È una mossa che pesa. Perché un rinnovo si discute quando c’è volontà comune. Quando invece si rinvia, significa che la società non è convinta di investire ancora su quel giocatore alle cifre attuali. E Vlahovic oggi guadagna troppo per i nuovi parametri bianconeri.

Il nodo stipendio: l’unica via è una retromarcia del serbo

La Juventus è stata chiara: per rinnovare, Vlahovic deve ridursi lo stipendio in modo significativo. Non un ritocco, ma un taglio vero, profondo, che riporti il suo ingaggio dentro i limiti del nuovo monte salari. È l’unica strada per ricucire lo strappo. Ma al momento, dal lato del giocatore, non arrivano aperture. Il serbo ritiene di valere l’ingaggio attuale e non sembra disposto a fare passi indietro. E senza un gesto forte da parte sua, la trattativa non potrà mai ripartire.

Una storia ancora aperta, ma sempre più fragile

La Juventus aspetta, Vlahovic riflette, Comolli ha scelto di prendere tempo. Il rinnovo non è impossibile, ma oggi è lontanissimo. E per ricucire lo strappo servirà una decisione clamorosa: un passo indietro del serbo, l’unico che può cambiare il finale di questa storia.

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