PRIMA SQUADRA
Tudor deluso dai cambi: “Serve più fame, non si entra per dovere”. Il retroscena sul discorso allo spogliatoio
Duro sfogo di Tudor dopo Lecce: “Chi è entrato è stato molle, come già successo a Roma”. Il tecnico croato avvisa le sue riserve.

Igor Tudor non fa sconti. Dopo la sfida contro il Lecce, il tecnico croato ha scelto di alzare la voce e lo ha fatto prima di tutto nel chiuso dello spogliatoio, subito dopo il fischio finale. Il messaggio è stato diretto e senza filtri: “Non mi è piaciuto chi è entrato, l’ho detto prima a loro e lo ripeto in pubblico”.
Nel mirino ci sono le seconde linee, quei giocatori che, subentrati dalla panchina, secondo Tudor non hanno mostrato lo spirito giusto. “Molli contro il Lecce, come già era successo a Roma”, ha sottolineato con tono critico, facendo riferimento al rendimento del “francese e dell’azzurro” che nella Capitale avevano deluso nei pochi minuti concessi.
L’allenatore ha fatto capire chiaramente di non utilizzare i cambi per fare contenti i giocatori: tre sostituzioni all’esordio contro il Genoa (una obbligata), quattro contro la Roma e solo sabato contro il Lecce ha effettuato tutte e cinque le sostituzioni — con l’ultima (Savona per Yildiz) arrivata solo nei minuti finali.
Tudor ha già scelto la sua formazione tipo, con titolari ben definiti e forse anche due o tre alternative affidabili. Ma per gli altri il tempo degli alibi è finito: serve fame, intensità e la voglia di spaccare la partita. Altrimenti si resta a guardare.
