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CHAMPIONS LEAGUE

Thiago Motta spiega la scelta di non convocare giovani: le sue parole in conferenza

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Thiago Motta, tecnico della Juventus, ha affrontato in conferenza stampa i temi principali alla vigilia del match contro l’Aston Villa. Nonostante le difficoltà legate a una serie di infortuni che hanno ridotto all’osso la rosa bianconera, l’allenatore ha trasmesso un messaggio di concentrazione e unità, evitando polemiche e focalizzandosi sul lavoro collettivo.

Sulla catena di infortuni

Interrogato sulle numerose assenze che stanno condizionando la squadra, Motta ha sottolineato come non si tratti di un evento casuale, ma ha preferito evitare polemiche:
“Di sicuro non è una casualità e di sicuro non succede solo alla Juve. Dare un’opinione penso che sarebbe creare un dibattito che, in questo momento, non serve. C’è solo un modo per affrontare questo momento: continuare sulla nostra strada, dando qualcosa in più, pensando al bene della squadra e del gruppo. Per il resto conta pochissimo la mia opinione.”

Una rosa ridotta ai minimi termini

Con soli 14 giocatori di movimento disponibili per la trasferta, il tecnico ha spiegato la sua scelta di non convocare giovani del settore giovanile se non pienamente pronti:
“Dobbiamo continuare ad affrontare le gare così come stiamo facendo. Non porto nessun ragazzo del settore giovanile perché portare qualcuno sapendo che non lo utilizzerò, non serve. Bisogna meritarsi di essere qui, per rispetto del ragazzo in questione, della squadra e della storia di questo club.”

Motta ha quindi ribadito la necessità di mantenere una mentalità compatta e resiliente, evitando di cercare soluzioni improvvisate che non siano in linea con i valori e le esigenze della squadra.

Il match contro l’Aston Villa

Con una rosa ridotta ma determinata, la Juventus si prepara a un confronto che si preannuncia impegnativo. Thiago Motta punterà sull’unità del gruppo e sulla capacità di adattarsi alle difficoltà, un approccio che potrebbe rivelarsi fondamentale per uscire da questo periodo complicato.

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