PRIMA SQUADRA
Spalletti: “David si muove bene dentro l’area. Openda ha bisogno della palla in profondità. Vedo miglioramenti…”
Dopo il successo sull’Udinese Spalletti dedica la vittoria a Neri e Ferramosca, loda la squadra per equilibrio e parla di David e Openda.
Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Mediaset al termine della vittoria contro l’Udinese e ha affidato a poche, chiare dichiarazioni il bilancio della serata, il ricordo di due figure care al club e valutazioni tecniche su squadra e attaccanti. Di seguito le parole dell’allenatore, riportate da TuttoJuve.com:
Spalletti: il ricordo e la dedica alla vittoria
“Volevo iniziare ricordando che il 15 dicembre ricorre all’anniversario della scomparsa di Neri e Ferramosca che è successo dopo un allenamento di questi ragazzi e siccome venerdì c’è la cena dedicata a questo anniversario, alla quale io ho sempre partecipato, e visto che ora sono l’allenatore della loro Juventus mi faceva piacere ricordare questo momento e la vittoria la dedichiamo a loro e alle loro famiglie”.
Spalletti: sulla partita e sulle occasioni
“Abbiamo giocato una discreta partita, abbiamo fatto bene tutto. Soprattutto perché quando si gioca contro squadre come l’Udinese che hanno gamba, che hanno corsa, che hanno profondità di corsa, il pericolo è sempre poi quando perdi palla. Invece siamo sempre stati in equilibrio, non abbiamo mai concesso il fianco e l’abbiamo fatta girare anche bene. Ci siamo procurati delle situazioni, aldilà dei goal importanti. Però. È che ci sono capitate delle situazioni che potevamo gestire meglio e visto il livello di calcio e visto il livello di qualità che dobbiamo andare ad acchiappare, sono cose da sfruttare. Perché poi riuscire a gestire le partite così in maniera quasi totale diventa difficile. Probabilmente noi abbiamo fatto bene, abbiamo messo naturalmente l’Udinese in condizioni che però dobbiamo sviluppare meglio. Poi bisogna essere sempre feroci, sempre cattivi, perché il leone vero mette tutta la sua forza anche con un topolino. Per cui, quando ti capitano le situazioni le devi sempre andare a prendere, per cui non è facile, mai. È vero che c’è stato quell’episodio del rigore che l’abbiamo messa in sicurezza, ma se poi non viene l’episodio del rigore, sei sempre lì che devi fare un altro goal, perché se no fino all’ultimo qualsiasi episodio ti può condannare”.
Spalletti: su David e Openda
“David e Openda sono due attaccanti centrali. Se parli con loro ti dicono che loro medio in quella piazzola lì. Uno è bravissimo tecnicamente, e uno molto relazionale con la squadra, perché quando viene incontro sa fare circolare la palla bene, sa metterla con i giri contati, dentro l’area di rigore si muove benissimo. Quando la squadra poi costringe una difesa bassa agli avversari, lui di dentro dal meglio di se stesso. È uno che prende notizie di continuo, sai benissimo gestire anche i palloni difficili. Poi naturalmente l’impatto fisico anche se ce l’ha, ce l’ha per quella che la sua costituzione, per quella che la sua forza. Mentre Openda è uno più bravo ad attaccare la profondità. Openda va negli spazi, ha bisogno della palla in profondità e meno relazionale. Però si compensano e possono giocare anche tutti e due insieme perché uno viene e uno va. E ci fa piacere che siano in delle buone condizioni perché poi hanno fatto vedere in questo periodo di prendere cose di portare a casa dei risultati.”
Spalletti: l’emozione per Napoli
“Sarà un’emozione incandescente, perché lì ho tantissimi amici e bambini che mi aspettano. Non conterà come verrò accolto, ma il sentimento nei loro confronti che è quello di una persona che gli vuole il massimo del bene”.
Spalletti: la visione sul calcio che vuole la Juve
“Ci sono dei buonissimi calciatori anche qui, da quando sono arrivato ho trovato grandissima disponibilità da parte di tutti: è un gruppo di ragazzi eccezionali. Di giorno in giorno ho visto dei progressi e questa è la cosa che più mi fa sperare bene per fare un certo tipo di calcio anche contro le squadre di maggior qualità. Ci manca ancora qualcosa che dobbiamo andarci a prendere, ma siamo sulla buona strada”.
