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Sequestro da 74,8 milioni di euro per i fratelli Elkann e Gianluca Ferrero: accusa di frode fiscale

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) della Procura di Torino ha disposto il sequestro di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro

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Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) della Procura di Torino ha disposto il sequestro di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro nei confronti dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, del presidente della Juventus Gianluca Ferrero e del notaio Urs Robert Von Grünigen. L’indagine riguarda reati di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato collegati alla successione ereditaria della contessa Marella Caracciolo.

Il comunicato della Procura di Torino

La Procura ha emesso un comunicato in cui si spiega che il sequestro è stato disposto per frode fiscale (art. 3 del D.Lgs. n. 74/2000) e truffa ai danni dello Stato (art. 640 c.p.). Pur mantenendo il principio di presunzione di innocenza per gli indagati, la Procura ha confermato che le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, hanno rivelato una complessa strategia criminale volta a nascondere i patrimoni ereditari, con particolare riferimento alla fittizia residenza estera di Marella Caracciolo.

La vicenda ereditaria

Il caso si inserisce nel contesto della successione ereditaria seguita alla morte di Marella Caracciolo nel 2019, con controversie familiari tra Margherita Agnelli e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Gli investigatori hanno raccolto una vasta quantità di documentazione che, secondo l’accusa, dimostra che dal 2010 la residenza di Marella Caracciolo era effettivamente in Italia, contrariamente a quanto dichiarato.

Frode fiscale e truffa

Le indagini hanno permesso di quantificare IRPEF evasa per 42,8 milioni di euro, principalmente derivante dalla sottrazione all’imposizione fiscale di redditi percepiti dalla Caracciolo, tra cui una rendita vitalizia di oltre 29 milioni di euro e redditi di capitale provenienti da trust alle Bahamas. Inoltre, le imposte evase sulle successioni e donazioni ammontano a oltre 32 milioni di euro, su un patrimonio ereditario complessivo di 800 milioni di euro.

Il sequestro riguarda beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie in Italia e all’estero. La vicenda si intreccia con controversie familiari e legali di lunga data, portando alla luce un disegno criminale volto a sottrarre ingenti somme al fisco italiano, con possibili ulteriori sviluppi nelle fasi successive dell’indagine.

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