PRIMA SQUADRA
Sabatini: “Allegri è un risultatista, se non arrivano i risultati il fallimento è naturale. Su Chiesa e Fagioli…”

A Calciomercato.com, il giornalista Mediaset Sandro Sabatini ha parlato della situazione Juventus e di Allegri, dopo la brutta prestazione di ieri sera: “Allegri non ha tutte le colpe, ma non può sfuggire alle sue responsabilità”.
Chiesa unica punta: “Scelta tatticamente rinunciataria e tecnicamente inadatta alle caratteristiche del giocatore; scattista da provare più centrale per renderlo meno periferico e più pericoloso contro i difensori poco agili”.
Milik in panchina: “Solo con lui in campo, la squadra ha un punto di riferimento per posizionarsi in attacco; fisicamente non regge le tre partite in una settimana e gli infortuni di Vlahovic e Kean consigliavano precauzione”.
‘Addormentati’ fino al gol: “Non si può impostare la gara solo sul contropiede, sperando unicamente negli errori altrui; la strategia e le indicazioni non erano certo di farsi soffocare dall’Inter.”
Fagioli dimenticato: “E’ il miglior bianconero della stagione, l’unico vero palleggiatore a centrocampo e uno dei pochi che corre anche senza palla; la Juventus non ha certo perso perché Fagioli è rimasto in panchina”.
Bonucci titolare: “E’ il monumento di se stesso; non ha sfigurato contro Dzeko”.
Di Maria: “Abituato a giocare in attacco, è intristito dalla tattica; nel modulo con una punta dovrebbe giocare – e saprebbe farlo – da classico “Diez” argentino, invece si mette all’ala per dribblare e dribblarsi“.
Due anni fallimentari: “Allegri è un risultatista, se non arrivano i risultati il fallimento è naturale; bisogna considerare due anni rivoluzionari per società in generale e dirigenti in particolare, più gli sconvolgimenti di inchieste e processi”.
Politica dei giovani: “Assolutamente in contrasto con le caratteristiche di un allenatore abituato solo a gestire i campioni; le cose migliori sono arrivate da Miretti e Fagioli, Gatti, Gatti, Soule e perfino Illing, quindi Allegri con i giovani ci sa fare eccome”.
Sportività: “L’allenatore era sempre impeccabile e sportivissimo nei comportamenti, adesso nei corridoi litiga (come il suo vice Landucci) ogni volta che qualcosa va storto; segno che la calma (“halma”) è solo apparente e nasconde tensioni quotidiane alla Juventus”.
