PRIMA SQUADRA
Repubblica – Gli ultimi giorni di Thiago Motta: ‘Allenamenti surreali, lui silenzioso e impassibile’

Si è conclusa dopo soli dieci mesi l’avventura di Thiago Motta sulla panchina della Juventus. Arrivato in estate come il pilastro del nuovo progetto bianconero, che doveva segnare una nuova era dopo la fine del triennio di Massimiliano Allegri, la sua esperienza alla Juventus si è chiusa nel modo più triste e deludente.
La mancanza di risultati, con la Juventus fuori da tutte le competizioni europee già a marzo e attualmente distante dalle prime quattro in campionato, è stata accompagnata da una gestione interna che ha suscitato non poche polemiche. Frizioni tra il tecnico e lo spogliatoio hanno minato la serenità dell’ambiente, creando una distanza tra la squadra e l’allenatore.
La situazione è precipitata prima della sosta, quando la Juventus, che avrebbe potuto rientrare in corsa per lo Scudetto, ha vissuto due sconfitte clamorose: lo 0-4 casalingo contro l’Atalanta e il 3-0 subito al Franchi contro la Fiorentina. Questi risultati disastrosi hanno segnato la fine dell’esperienza di Motta a Torino.
Gli ultimi giorni di Motta: il retroscena
Secondo quanto riportato da Repubblica, la principale delusione della società è stata la gestione del periodo di crisi che la squadra stava attraversando. Motta è stato descritto come incapace di percepire la gravità della situazione, mostrando una preoccupante indifferenza. Alcuni giocatori hanno raccontato che gli allenamenti degli ultimi giorni, con la rosa dimezzata per le assenze, sono stati surreali, con l’allenatore distante e silenzioso, incapace di apportare cambiamenti nei suoi metodi di lavoro.
La comunicazione dell’esonero è arrivata domenica 23 marzo, quando Motta si trovava a Cascais, dove vive la sua famiglia. Una telefonata per sancire la fine di un rapporto che, iniziato sotto i migliori auspici, si è concluso nel modo più triste.
