PRIMA SQUADRA
Rabiot: Allegri vuole il rinnovo a tutti i costi
Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, vorrebbe il rinnovo di Adrien Rabiot, centrocampista classe 1995 della nazionale francese, in scadenza di contratto con il club bianconero a fine stagione.
Come riportato da “Calciomercato.com“, la Juve starebbe provando a cercare un’intesa con il giocatore, che chiederebbe la stessa cifra che attualmente percepisce (7 milioni netti a stagione) per prolungare con i bianconeri. A queste condizioni, la trattativa potrebbe veramente decollare nei prossimi mesi.
Bistrattato con merito… Ma non sempre
Il ruolo di Adrien Rabiot nell’ultimo periodo è diventato quello del giocatore fondamentale. E lo rimarrà. Almeno fino a quando ci sarà Max Allegri.
Il centrocampista francese, a dispetto delle critiche ricevute – spesso pesantissime – ha avuto una crescita costante a partire da gennaio 2022. Ripercorriamo velocemente i passi della sua esperienza in bianconero fin’ora, per capire il perché un giocatore tanto apprezzato in nazionale viene disprezzato dai tifosi bianconeri.
Chi scrive lo fa con la massima imparzialità. E’ proprio per questo che occorre affermare che Adrien Rabiot, per diventare uno dei più presi di mira dai tifosi, ci ha messo del suo. E lo ha fatto anche impegnandosi notevolmente. Spesso errori grossolani, spesso cali di concentrazione, ma la cosa che più ha trasmesso fastidio (per così dire) ai tifosi erano i suoi momenti di assenza in campo e il suo non trasmettere mai alcuna emozione, sia ai gol subiti che ai gol fatti, sia ai momenti buoni della partita sia quando veniva rimproverato dagli allenatori e staff tecnici.
Da sempre pallino di Fabio Paratici, Rabiot approda alla Juventus a parametro zero nell’estate 2019, sotto la gestione Sarri. Il giocatore transalpino ha avuto una marcata difficoltà ad entrare nei sistemi di gioco Sarriani, ma non per limiti tecnici o di personalità.
Rabiot veniva da un’assenza forzata dai campi di gioco di ben 10 mesi, quando venne messo fuori rosa al PSG a Novembre 2018, dopo aver comunicato la sua volontà di non rinnovare il contratto. Rabiot ha sempre dato il meglio di sé come mezzala sinistra (in nazionale a destra, con la porzione sinistra di campo occupata da Paul Pogba) in un centrocampo a 3.
Non è un caso infatti che proprio nella stagione di Sarri, dopo un periodo di ambientamento e dopo aver ripreso fisiologicamente i ritmi del giocare ogni 3 giorni in un top club, sia stato uno dei migliori giocatori juventini nell’ultima parte di stagione, quella post pandemia. E non è un caso che lo abbia fatto con accanto un regista (Pjanic) e una mezzala difensiva di rottura (Matuidi).
L’anno di Pirlo e il nonsense tattico
L’anno di Pirlo (stagione 20/21) è stata sicuramente la peggior stagione in bianconero di Adrien Rabiot, che lo ha consacrato come uno die più odiati giocatori bianconeri. Occorre dire, però, che quella stagione la Juventus ha dovuto affrontarla con un reparto di centrocampo assemblato senza senso alcuno.
Era il periodo in cui Fabio Paratici sembrava sbagliare tutto ciò che si poteva sbagliare. Come detto in precedenza Rabiot dona il meglio di sé con accanto due centrocampisti, un regista e una mezzala. Nell’anno di Pirlo, Paratici vende l’unico regista (Pjanic) scambiandolo con un’altra mezzala. Ne risulta un centrocampo di doppioni, con i centrocampi Arthur–Bentancur del 4-4-2 (o Rabiot Bentancur) che hanno fatto vivere incubi ai tifosi bianconeri.
Diciamo che non era totalmente colpa di Rabiot se il modo in cui era assemblato quel reparto ha messo lui e il resto della squadra nelle condizioni migliori per rendere nel modo peggiore possibile in assoluto.
Gennaio 2022, la rinascita
La rinascita per Rabiot inizia nel momento in cui si ritorna ad usare il centrocampo a 3, con un giocatore a fare le veci da regista (Arthur) e una mezzala difensiva che occupa grosse porzioni di campo come faceva Matuidi (Zakaria).
Una cosa che in pochissimi hanno notato, è che le prestazioni di Rabiot hanno un punto di inversione di marcia a partire da una partita ben precisa, la sconfitta in casa per 0-3 contro il Villareal. Come detto a inizio articolo, Rabiot è si è sempre contraddistinto per una mancanza di espressività dei propri sentimenti. Quasi un automa inanimato.
Durante quella partita invece fa una cosa che non ha mai fatto, inizia ad incitare i propri tifosi in maniera plateale e calorosa quando si trova sotto la curva dopo aver conquistato un calcio d’angolo. Da quel preciso momento in poi sembra aver trovato finalmente un forte spirito di appartenenza, (ricordate le sue dichiarazioni contro l’inter post derby d’italia?) e da quel momento in poi le prestazioni di Rabiot sono state un crescendo, anche se intervallate ancora da alcune prestazioni insufficienti.
Adrien sembra aver trovato sotto la supervisione di Allegri finalmente il suo senso in questa squadra. Osservatori del PSG sin dia tempi in cui venne lanciato da Ancelotti, hanno sempre parlato di un giocatore mosso da un motore diverso rispetto a tutti gli altri, una imponenza fisica che lo porta a dominare incontrastato, ma solo quando è lui a decidere di far scattare quel particolare trigger mentale.
L’unico problema di Rabiot
L’unico problema che ha sempre portato Adrien Rabiot a non rendere al massimo delle sue possibilità è Adrien Rabiot stesso. Più precisamente, la sua mente. Quando lui si sente poco amato e con poca (o zero) fiducia riposta nei suoi mezzi, inizia a cadere nel suo vortice personale di prestazioni negative.
Non è solo una questione tattica, come detto prima, quindi. Altrimenti come si spiega che in Nazionale, dove è apprezzato da Dechamps e continuamente esaltato dal tecnico nelle interviste, è sempre protagonista di prestazioni top? Come si spiega che a 17 anni ottiene l’investitura di Ancelotti e viene messo titolare assieme a mostri sacri come Thiago Motta, Verratti, Diarra? Come si spiega che un giocatore considerato “scarso” dalla maggior parte dei tifosi gode del rispetto e della titolarità di tutti gli allenatori che ha avuto in club e nazionale?
La verità è che molti tifosi juventini sono veloci a criticare, spesso anche senza motivi validi. Ripeto che Rabiot di motivi validi ne ha forniti per essere criticato parecchie volte, ma faccio presente che i nostri tifosi hanno avuto il coraggio di criticare Sami Khedira per anni (salvo poi idolatrarlo una volta andato via) e addirittura Cristiano Ronaldo.
In conclusione, possiamo affermare che Massimiliano Allegri è responsabile della rinascita di Adrien Rabiot, e lo vede titolare anche nella prossima stagione, con un regista in mezzo e con Pogba sulla sinistra, provando a replicare ciò che spesso è stato nella nazionale transalpina.
Rabiot è un giocatore che ha motore, ha un motore diverso, stasera è andato al tiro 2-3 volte, ha giocato anche più palle verticali. Credo che Adrien sia in un buon momento già da un anno a questa parte, e quest’anno credo che potrà fare ancora meglio perché comunque ha un’età giusta, per avere una maturazione giusta, per fare un anno molto importante.
Allegri su Rabiot ai microfoni di DAZN post Juve Bologna 3-0
Inoltre, da ciò che ci risulta non è vero che Rabiot chieda, per rinnovare con la Juventus, la stessa cifra chiesta al Manchester United in estate (10 milioni netti), ma che si “accontenti” della stessa cifra che attualmente percepisce, i famosi 7 milioni.
Come andrà a finire? Staremo a vedere. La dirigenza ci ha abituato nell’ultimo mercato a propendere nel settore decisionale all’accontentare il tecnico. Ciò che sappiamo con sicurezza, è che Rabiot sarà fondamentale in questo centrocampo almeno fino al termine di questa stagione.