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Nuovi guai per la Juventus: la Procura di Torino punta accordi non depositati con Atalanta e Udinese

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ft paratici e nedevd

L’Inchiesta Prisma contro la Juventus e i suoi ormai ex-vertici dirigenziali, rischia di avere nuovi sviluppi che vanno oltre il caso plusvalenze e l’ormai celebre “manovra stipendi”.

Secondo quanto riportato da Repubblica, gli inquirenti stanno puntando il dito su altri accordi segreti che nono sono stati depositati in Lega Calcio e che riguardano la cessione di calciatori ad altri club come Atalanta e Udinese.

Questi club venivano utilizzati come se fossero delle “banche” per far quadrare i conti della Juventus. Ed è per questo che la procura di Torino sta continuando ad ascoltare testimoni. Fra questi c’è stato anche Paulo Dybala (leggi qui).

Ai pm è saltato all’occhio soprattutto il rapporto con due club: l’Udinese che vantava crediti per 26 milioni di euro, e l’Atalanta che vantava crediti per 14,6 milioni di euro. Con entrambi i club sono emerse delle carte private che a dire di Paratici impegnavano “moralmente” la Juventus, unico club firmatario di queste scritture, a pagamenti futuri.

In particolare fa discutere il girotondo di Rolando Mandragora, centrocampista che a luglio 2018, dopo due anni alla Juve, era stato acquistato per 20 milioni dall’Udinese fruttando una plusvalenza di 13,7 milioni e poi ricomprato a 10milioni +6 di bonus dalla Juve dopo il ko al ginocchio, lasciandolo in prestito in Friuli. Di fatto un obbligo di riscatto mascherato che ha portato a testimoniare in procura come testimoni lo stesso Mandragora, suo padre (come agente) e il vicepresidente dell’Udinese Stefano Campoccia.

Con l’Atalanta le operazioni sospette sono 4 e riguardano Mattiello, Muratore, Caldara e Romero. Anche in questo caso è emersa la scrittura privata fra l’ex ds bianconero Fabio Paratici e il vice-presidente dell’Atalanta Luca Percassi.

Collaborazioni: Juventus Planet.
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