Intervistato da La Stampa, Federico Gatti, difensore della Juventus, ha toccato diversi argomenti, partendo dalla sua esperienza in maglia bianconera.
Partite con Inter e Friburgo: “Per carità, la strada è lunghissima. Due prestazioni positive non mi trasformano in fenomeno come due negative non fanno di me un brocco. Diciamo che sono arrivate in un momento particolare e che hanno esaltato le mie caratteristiche: la cattiveria, la voglia di tirar fuori qualcosa da dentro. La squadra mi ha aiutato tanto e le vittorie hanno favorito i buoni giudizi”.
Cosa ti stupisce della Juve: “Tutto. E non è un modo di dire. Dalle strutture all’avanguardia alla possibilità di allenarmi con campioni che hanno vinto Scudetti, Champions, Mondiali: è tanto per un ragazzo con il mio passato. Ho imparato che vestire questa maglia non è semplice: ci sono molte aspettative, si gioca sempre per vincere e bisogna trovare la tranquillità interna per essere pronto quando ti chiamano in causa. Vestirla non è da tutti, ma ti dà tantissimo“.
Sulla penalizzazione: “È stato difficile, 15 punti in meno in classifica sono tanti, però la sentenza ci ha compattato ancor di più. La nostra idea è di giocare partita dopo partita e dare ancora di più per arrivare ancora più in alto”.
Sul ricorso: “Sappiamo che la società fa il massimo per ottenere indietro i punti che abbiamo guadagnato sul campo”.
Momenti difficili: “Ci sono stati momenti difficili, non lo nascondo, e so che ne incontrerò ancora. Ho lavorato ancora più duramente e atteso un’opportunità”.
Obiettivi: “Conquistarmi questa maglia e vincere trofei con la Juve”.
Ti senti precario: “Qui ogni allenamento è un esame e non puoi mai sentirti appagato. La concorrenza è alta e le partite tante, però così si cresce”.
La Prima volta in Serie A: “Sogno. Quello di ogni bambino: io l’ho afferrato e con la maglia della Juventus”.
Sulla poca attenzione verso i più giovani: “Servono equilibrio e pazienza: non puoi metterli da parte dopo due partite sbagliate o esaltarli per due partite fatte bene. Sentire fiducia è necessario per crescere”.