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Ferrero: “Calato le braghe? Abbiamo rischiato due anni senza coppe. Sul delisting…”

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ferrero scanavino

Il presidente della Juventus Gianluca Ferrero ha risposto alle domande poste da alcuni azionisti durante l’assemblea dei soci. Ferrero ha parlato delle inchieste giudiziarie e dell’ipotesi di delisting del club. Di seguito le dichiarazioni:

All’atto della nostra nomina avevamo detto che avremmo cercato di difendere la società in tutte le sedi con rigore e pacatezzaA me hanno insegnato che le sentenze si rispettano. Io sono stato nominato a gennaio e qualche giorno dopo mi hanno detto che c’è un processo, al quale chiedo di partecipare. Entro che rischiavo una multa ed esco con 15 punti di penalizzazione. Quello è un Tribunale sportivo, dal quale ho accettato di essere giudicato. Ci difendiamo, certo, ma nelle sedi competenti, di fronte al Collegio di Garanzia del Coni. Assoldo i migliori avvocati e combattiamo, portando a delle assoluzioni e poi un -10. I processi poi si esauriscono, anche se ci si può inventare mille processi ad avere soldi e tempo, ma arrivati all’ultimo grado non era possibile andare. Le sentenze si rispettano e l’abbiamo rispettata“.

Il presidente bianconero ha voluto poi affrontare il tema patteggiamento con la Procura FIGC relativa alla manovra stipendi: “Potete dirmi che ho calato le braghe, ma abbiamo pagato 700mila euro e abbiamo chiuso la partita. Per quanto riguarda la UEFAabbiamo rischiato due anni di esclusione dalle coppe e non avremmo mai potuto permettercelo. Questo è quello che abbiamo inteso fare con serietà e nelle sedi competenti. Oggi il risultato è che la squadra c’è, è seconda e siamo sicuri che il prossimo anno tornerà a giocare le coppe“.

“Rapporti con procuratore Chinè? Lui può avviare le indagini come prevede il suo ruolo. La società ha sempre rappresentato a quest’organo le proprie ragioni, avendo un rapporto di interlocuzione costante. Possiamo solo rispettare le autorità e dialogare con loro”.

Un’ultima battuta del presidente Ferrero è arrivata sulle voci che vedono la proprietà del club valutare il delisting, il percorso che toglierebbe il titolo Juventus dalla Borsa italiana: “Non risulta che la controllante abbia avviato analisi in proposito. Qualora notizie in merito dovessero essere immaginate, saranno comunicate a dovere“.

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