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Caso plusvalenze, le tre strade che può prendere la Juve per il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni

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Dopo aver subito la sentenza dalla Corte Federale con la penalizzazione di 15 punti, in questa stagione, in merito al ‘caso plusvalenze, la Juventus ha già comunicato di voler far ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.

I bianconeri hanno 30 giorni di tempo, dalla pubblicazione delle motivazioni, per presentare il ricorso. Quindi, dato che è avvenuta lo scorso 30 Gennaio, la documentazione dovrà arrivare al Collegio di Garanzia entro il 1 Marzo.

Di seguito vi riportiamo alcune domande e risposte che Tuttosport ha utilizzato come strumento per spiegare la meglio i possibili nuovi risvolti dell’Inchiesta.

Se anche il Collegio ritenesse carenti le motivazioni in quel punto cosa succederebbe?: “Se il Collegio, presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli, ritenesse non sufficientemente argomentata la penalizzazione rientrerebbe nel terzo caso, rimanderebbe la sentenza alla Caf perché spieghi meglio, riscrivendo parzialmente le motivazioni.

Potrebbe ridurre la penalità?: “È un’ipotesi, ma potrebbe anche confermare i 15 punti ma con una argomentazione più efficace.”

La Juventus a cosa si appellerà per fare annullare la sentenza?: “I legali della Juventus stanno elaborando il ricorso, è quindi complicato fare previsioni. Ma è indubbio che l’applicazione dell’Articolo 4 alla società, dopo averlo contestato solo ai dirigenti potrebbe essere un vizio che, interpretato come “ultrapetizione”, potrebbe anche portare all’annullamento della sentenza. La Juventus punterà anche sul giallo delle date, legato all’effettivo inizio delle indagini (se fossero retrodatate andrebbero fuori tempo massimo e quindi la sentenza sarebbe nulla). Questi sono due dei punti emersi nel dibattito di questi giorni, ma è probabile che il ricorso bianconero sia più articolato.”

Se venisse confermata la sentenza e il -15 punti, dove potrebbe appellarsi la Juventus?: ” Fuori dalla Giustizia Sportiva, che con il Collegio esaurisce i suoi gradi, quindi al Tar del Lazio. Al momento non ci sono certezze su questa decisione. Nei vari comunicati, la società ha sempre parlato di difesa del club «in tutte le sedi», quindi in linea teorica anche al Tar, ma niente è stato programmato perché c’è comunque fiducia nel Collegio. Nel caso, poi, ci sarebbe un mese di tempo per preparare il ricorso al Tar.

Cosa potrà ottenere al Tar?: “Solo ed esclusivamente un risarcimento economico. Il Tar non entrerà nel merito delle decisioni della Giustizia Sportiva, né ha la facoltà di modificarle, ma se le ritenesse in qualche modo ingiuste potrebbe stabilire un risarcimento per la Juventus (per esempio una mancata qualificazione in Champions League potrebbe valere anche 60 milioni di euro).”

Cosa sta succedendo, invece, per l’inchiesta sulla cosiddetta “manovra stipendi”?: “Il procuratore Chinè ha chiesto una proroga di 40 giorni. Il fascicolo si sarebbe dovuto chiudere il 29 gennaio (include anche i compensi fittizi agli agenti e l’indagine sulle nuove plusvalenze non ancora sottoposte a giudizio) e quindi dovrà essere chiuso entro il 10 marzo, quando la Procura deciderà se deferire o no gli indagati. A quel punto, nel caso di deferimento, il processo inizierà dal Tribunale Federale, la cui sentenza potrà essere appellata alla Corte d’Appello Federale e, a sua volta, al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni.”

Quando si avrà, dunque, una sentenza definitiva su quel fronte?: “È difficile fare una previsione precisa, ma considerata la rapidità vita finora, si può pensare che ai primi di aprile potrebbe esserci il processo di primo grado, entro la fine del mese l’appello e entro maggio l’eventuale giudizio del Collegio. Quindi entro la fine del campionato.”

Collaborazioni: Juventus Planet.
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