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Caso Fagioli, due mesi fa la denuncia di Fabrizio Corona: “Ha debiti per un milione di euro”. E il post enigmatico…

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Fagioli

Secondo La Repubblica, l’indagine su Fagioli è aperta, non è ancora stata chiusa. E, soprattutto, non c’è alcun deferimento, ossia l’equivalente sportivo del rinvio a giudizio. La vicenda è ancora apertissima, si potrebbe chiudere con una archiviazione oppure con un procedimento, se il procuratore Giuseppe Chinè ravvisasse elementi per andare avanti. Il ragazzo è informato e consapevole di quanto avviene negli uffici di via Campania. Anche così, probabilmente, si giustifica quel misterioso post pubblicato sui social network dopo la vittoria della Juventus col Torino.

Anche perché rischia di avere conseguenze devastanti. A inquadrare la violazione del divieto di scommesse legate al calcio (per la precisione, su “incontri organizzati da Figc, Fifa e Uefa”) è l’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva. Che prevede, per calciatori o dirigenti che lo infrangessero, una squalifica non inferiore ai 3 anni (oltre a 25 mila euro di ammenda). Una sanzione tale rischia di diventare una saracinesca sulla carriera ad alto livello, per un calciatore professionista. Sapere di una indagine sul proprio conto con queste prospettive non può che diventare un generatore automatico di inquietudine. Dell’indagine è ovviamente informata anche la Juventus.

Era il 4 agosto quando Fabrizio Corona diceva, sulla sua pagina Telegram: “Avere una grave dipendenza dalle scommesse e dal gioco specie a 20 anni è un problema a dir poco clamoroso. Il ragazzo è diventato un calciatore professionista da poco, quindi i suoi guadagni non raggiungono cifre così alte, eppure mi hanno raccontato in maniera assolutamente credibile, che sia già sotto di oltre 1 milione di euro di debiti per gioco d’azzardo”. Non è noto se l’indagine della Figc sia partita da quel post, ma viene da escluderlo. Fagioli può ovviamente sperare in un esito favorevole delle indagini.

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