PRIMA SQUADRA
Pogba: “Non ho mai avuto dubbi che questo fosse il mio posto. Ora tocca a me…”
Paul Pogba non vede l’ora di tornare in campo e promette battaglia ai tifosi della Juve. Dopo l’operazione al ginocchio, il recupero procede bene, tanto da ipotizzare una sua presenza a Lisbona contro il Benfica in Champions League il 25 ottobre. Nel frattempo il centrocampista francese ha rilasciato una lunga intervista a 360° a GQ Italia toccando diversi argomenti.
JUVE E PREMIER – “In Premier League in questo momento ci sono potenzialità economiche senza pari, c’è più facilità da parte dei club di comprare i giocatori che si vogliono rispetto all’Italia. Penso che sia questa la vera differenza. Ma se devo restare al calcio giocato, quello italiano è sempre stato per me uno dei migliori nel mondo. Dico che non c’è molta differenza fra giocare nel Manchester United e nella Juventus; quando sei in un grande club, sei in un grande club. E la Juve lo è sempre stato, il più grande d’Italia”.
VOCI E DISTRAZIONI DOPO L’INTERVENTO “Avendo iniziato a giocare ad alti livelli molto giovane, sono abituato a gestire le voci. Fa parte del gioco: come atleti conviviamo con elogi e critiche settimanalmente, sapendo che dobbiamo mantenere un equilibrio e la concentrazione sul nostro lavoro”.
IL FEELING SPECIALE CON LA JUVE – “A me piace pensare e dire che è il mio cuore che ha fatto la scelta. Era forse il momento giusto per ritrovarci e provare a riprenderci il posto che ci spetta, a me e alla Juve. Soprattutto per tornare a vincere. Io voglio giocare sempre, e voglio dare il massimo. E dentro di me so che questa maglia è speciale, tira fuori il mio meglio. Abbiamo costruito una bella storia con questa squadra, che non ho mai dimenticato anche quando sono andato via dalla Juve. Tornare qua per me è sempre un motivo di spinta, di stimolo a fare bene. Non ho mai avuto dubbi che questo fosse il mio posto. Gli ultimi tre anni a Manchester, condizionati anche dagli infortuni, non sono andati come volevo, non è un mistero. Ho pensato che se a questo aggiungevamo il fatto che anche la Juve arriva da due anni in cui non ha vinto lo scudetto, era una bella sfida per entrambi”.
ALLEGRI – “Ho sempre avuto un rapporto molto forte con il mister. Bello, onesto. Lui mi conosce e mi ha sempre spinto quando eravamo qua insieme. Anche quand’ero a Manchester siamo rimasti in contatto e abbiamo parlato molto”.
LA CRESCITA – “La prima volta qui ero più giovane e non avevo l’esperienza che ho adesso. Sono cresciuto nella vita personale, ho due bambini, una moglie, e anche come calciatore. Ho vinto il Mondiale con la Francia, l’Europa League con lo United, ho giocato con grandi giocatori e una grande squadra. Ho imparato tanto, era totalmente diverso dalla mia esperienza precedente. Dovevo prendermi più responsabilità che invece avevo meno qui alla Juve quando ero giovane e avevo giocatori esperti vicino a me. Adesso mi guardo e penso che sono diventato come questi giocatori, come Pirlo, come Buffon, come Chiellini. E ora tocca a me fare alla Juve quello che hanno fatto loro“.