Seguici su

PRIMA SQUADRA

Pepe: “La Juve non è per tutti. Chiellini farà la differenza. Conte l’uomo giusto”

Simone Pepe tra Juventus, Udinese e futuro da procuratore: “Conte? Non è mai una minestra riscaldata”

Pubblicato

il

pepe

Dopo 253 presenze in Serie A, 23 con la Nazionale maggiore e una partecipazione al Mondiale, Simone Pepe oggi guarda il calcio da un’altra prospettiva: quella dell’agente. “È un mondo che mi ha sempre affascinato – racconta a la Gazzetta dello Sport – già da calciatore dicevo che, una volta ritirato, avrei voluto fare il procuratore. Oggi ho la mia agenzia: è un lavoro bello e impegnativo, cerco di trasmettere esperienza e fare le cose per bene, a modo mio”.

Nessun nome da svelare tra i suoi giovani assistiti, però: “Hanno bisogno di serenità. Se poi leggono certe cose…”

La “partita del cuore”: Juve-Udinese

Pepe, lanciato dall’Udinese e maturato con la Juventus, vive la sfida di oggi con emozione: “È la mia partita del cuore. A Udine ho trovato una serenità straordinaria, in tre anni e mezzo ho vissuto in una società modello, super organizzata. Quando mi ha chiamato la Juve è stato difficile staccarmi. E la mia prima convocazione in Nazionale è arrivata proprio lì: il bianconero friulano mi ha portato lontano”.

Le pressioni e il peso della maglia bianconera

Sulla sfida di Torino non ha dubbi: “Il blitz del Monza a Udine dimostra quanto sia complicato ogni match in Serie A. La Juve è costretta a vincere, e in gare come questa contano le motivazioni. Ma indossare quella maglia non è da tutti: la pressione è enorme, la maglia pesa. Non tutti riescono a ripetere le prestazioni fatte altrove. È una realtà dove devi sempre vincere, questo è il Dna Juve”.

La mentalità e lo zoccolo duro italiano

Come si trasmette il Dna bianconero, senza senatori in rosa? “Attraverso l’allenatore e la società. Ma serve anche uno zoccolo duro italiano: è importante trasmettere la cultura calcistica nostrana, che è diversa. I sudamericani sono spesso più talentuosi, ma la mentalità giusta l’hanno i ragazzi cresciuti qui. Io ho avuto accanto Del Piero, Buffon, Chiellini: erano loro a spiegarti cosa significasse giocare nella Juve”.

Chiellini, Tonali e il futuro bianconero

Su Chiellini dirigente ha idee chiarissime: “Per me è come un fratello. Abbiamo giocato insieme in tutte le Nazionali giovanili fino alla maggiore, e poi alla Juve. Ha carisma, competenza e il Dna Juve: qualsiasi ruolo avrà, farà solo il bene del club”.

Tonali? “Se lo accostano alla Juve, un motivo c’è…”.

Antonio Conte? “L’uomo giusto”

Sui rumors che vedono Antonio Conte come possibile ritorno sulla panchina bianconera: “Non è una minestra riscaldata, anzi! Tudor sta facendo il suo e lo rispetto, ma su Conte sono di parte. Mi ha cambiato la carriera, è un manager a tutto tondo. Diceva sempre: ‘Vincere una volta può capitare, farlo più volte è da pochi’. Aveva ragione. Le squadre che lo chiamano dopo anni senza vittorie, tornano a vincere. Non è un caso”.

Su chi puntare per ricostruire?

“Ripartirei da Thuram: ha dato l’anima, ha dimostrato qualcosa in più. Ma vedo tanti buoni giocatori in rosa: magari il primo anno è difficile imporsi, ma dalla prossima stagione possono fare molto bene”.

Tudor e il futuro immediato

Pepe chiude con una riflessione sull’attuale tecnico Igor Tudor: “Ha trovato una situazione complicata, ma è carismatico e preparato. Conosce l’ambiente e sa gestire le pressioni: se la gioca fino in fondo”.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *