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PRIMA SQUADRA

Parla il papà di Gatti: “La Juve non muore mai. Il gruppo ha la percezione di dover giocare contro tutti”

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Gatti

Ludovico Gatti, padre di Federico Gatti, difensore della Juventus, ha rilasciato un’intervista a Tuttosport.

Su Juve-Siviglia:Vista sul divano di casa, con mia moglie. Lei era stanchissima e si è addormentata due volte: prima che entrasse Federico e anche dopo. Così si è persa il gol. L’ho svegliata io con le mia urla di felicità, ma ha capito subito il motivo. È un bel momento, ma non ci abituiamo mai alle emozioni che ci regala. Sta facendo grandi cose, si sta togliendo soddisfazioni importanti, ma è solo l’inizio. Deve ancora pedalare tanto”. 

Sulla stagione: “La sta vivendo con grande trasporto, come tutti i compagni: hanno la percezione di dover giocare contro tutto e tutti. In più, ci sono tanti giovani che soffrono i momenti più complicati. Quando li vedo perdere o se noto un po’ di delusione nei loro sguardi, sto male anch’io”. 
 
Sul gruppo: “Il legame è sempre più forte, anche con lo staff tecnico e con la società. Da fuori si ha la sensazione che la Juventus quest’anno abbia toccato il fondo su più aspetti, ma questo baratro li ha aiutati a stringere i denti nei momenti più duri. Come il secondo tempo col Siviglia: hanno avuto la forza di venirne fuori tutti insieme. Questa squadra non muore mai”. 
 
Sul campo: “Se si aspettava di giocare così? Onestamente sì e probabilmente nella sua testa avrebbe voluto giocare persino di più, non è un ragazzo che si accontenta. Io lo spingerò sempre ad avere l’ambizione di diventare un giocatore inamovibile per la Juventus: deve continuare ad alimentare la sana rabbia che gli ha permesso di arrivare a questo punto”. 

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