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Paolo Ardoinio (Tether): “La Juventus ha un potenziale enorme, ma va sfruttato meglio”

Paolo Ardoinio, CEO di Tether e azionista di minoranza della Juventus, ha parlato ai microfoni di Tuttosport analizzando la situazione del club bianconero, tra necessità di riorganizzazione, coinvolgimento dei tifosi e prospettive future.
“La Juventus ha un potenziale enorme”
Ardoinio ha sottolineato come la Juventus, e in generale le società di calcio italiane, abbiano un marchio fortissimo a livello mondiale, ma non adeguatamente valorizzato:
“La Juventus ha un numero enorme di tifosi, ma manca il contatto con loro. Bisogna creare il giusto tipo di connessione e utilizzarli come strumento di crescita per la società.”
Il rapporto con i tifosi e l’uso delle nuove tecnologie
Secondo Ardoinio, il futuro del calcio passa dal coinvolgimento attivo della tifoseria attraverso strumenti innovativi:
“Coinvolgere i fan è fondamentale, non assecondando chi urla contro la TV, ma trovando modi concreti per migliorare il legame con la società. Con nuove tecnologie, come la blockchain, si potrebbe dare ancora più forza al brand Juventus.”
“Serve una ristrutturazione”
L’azionista di minoranza ha poi evidenziato come il club stia vivendo un momento di disorientamento:
“Sembra quasi che l’allenatore abbia perso il supporto della squadra e i tifosi la fiducia. Non voglio dire che qualcuno debba essere cambiato, ma è evidente che ci sia un problema organizzativo da risolvere.”
Prospettive economiche e ruolo della proprietà
Ardoinio ha anche affrontato il tema finanziario, evidenziando come la Juventus sia sottovalutata a causa della mancanza di fiducia generale:
“Se la società inizia a generare più introiti e a migliorare la comunicazione, il valore del brand aumenterà e con esso la potenza economica del club.”
Infine, ha lanciato un messaggio alla proprietà:
“Noi possiamo dare una mano concreta alla Juventus, ma la vera domanda è: la Juventus vuole il nostro aiuto? La proprietà deve decidere se sostenere la squadra con i fatti o cercare un partner. Noi siamo qui, ma la scelta spetta a loro.”
Andrea Agnelli e la Juve del cuore
Infine, Ardoinio ha riconosciuto come sotto la guida di Andrea Agnelli la tifoseria percepisse un maggiore coinvolgimento, mentre sul piano personale ha ricordato con affetto la Juventus di Capello:
“Quella Juve di Del Piero e Cannavaro mi ha fatto sognare, era una squadra affiatata e perfetta nello spogliatoio.”
