CALCIOMERCATO
Padovan: “Non vedo la Juve tra le prime quattro. Chiesa da tenere, perplesso sull’operazione Di Gregorio”
Giancarlo Padovan si esprime sulla Juventus di Thiago Motta e sulla discussa convocazione di
Fagioli in Nazionale.
L’Italia a Euro 2024 è solo uno dei tanti temi trattati da Giancarlo Padovan ai microfoni di News.Superscommesse.it. Il giornalista approfondisce il discorso Serie A, con un focus sulla prossima stagione e sulle possibili operazioni di mercato delle big. Nell’estratto, Padovan si esprime sulla Juventus di Thiago Motta e sulla discussa convocazione di Fagioli in Nazionale.
Direttore Padovan, in sede di convocazioni ha fatto discutere la chiamata di Fagioli, più sul piano “etico” che su quello tecnico. Lei cosa ne pensa e ritiene che in assenza di Barella, forse l’unico vero insostituibile di questa rosa, il piano B possa davvero essere quello con il doppio play?
“Ritengo la convocazione di Fagioli una scelta corretta. Ha pagato le sue colpe con una squalifica di un anno, quindi non condivido i discorsi “etici” sulla sua chiamata. Se è stata una scelta tecnica è stata giusta. (…) Arrivo a dire che se Allegri lo avesse avuto nell’ultima stagione non avrebbe vinto lo scudetto, ma sarebbe potuto arrivare secondo. Nel ruolo, peraltro, in nazionale abbiamo solo Jorginho, che mi sembra un giocatore con il meglio alle spalle. (…) Certo, la convivenza dei due play va verificata, ma alla lunga Fagioli può anche togliere il posto a Jorginho. Nell’amichevole contro la Bosnia lo juventino ha fatto poche cose, ma bene”.
Passando alla Serie A e al mercato, il nome di Chiesa è caldo anche in casa Juventus. Motta invece lo vede come un esterno poco adatto al proprio calcio. Pensa che l’eventuale sacrificio di Federico possa essere funzionale al nuovo ciclo bianconero? O avrebbe più senso pensare di mettere sul mercato Vlahovic, poco adatto sulla carta alla filosofia di Motta?
“In tutta sincerità le prime mosse della Juve di Thiago Motta mi lasciano molto perplesso, proprio a cominciare dal possibile sacrificio di Chiesa. Stiamo parlando di un giocatore discontinuo, che va a strappi e fragile sul piano fisico, ma anche dell’unico, nella Juve e nell’Italia, che sa essere pericoloso nell’uno contro uno. Se dovessi scegliere chi cedere tra Chiesa e Vlahovic non avrei dubbi e sacrificherei il serbo, considerando anche il fatto che con Motta i centravanti classici non hanno mai reso più di tanto. (…) Anche cambiare Szczesny con Di Gregorio è un’operazione che non mi convince. È vero che nel calcio moderno il portiere deve sapere anche usare i piedi, ma a parte il fatto che Di Gregorio ha fatto anche alcuni svarioni proprio in costruzione, è importante dire che un portiere deve anche eccellere con le mani. E in questo fondamentale non credo ce ne siano molti migliori di Szczesny”.
De Laurentiis sembra voler fare di Conte il top player del nuovo ciclo. L’entusiasmo è tornato tra i tifosi e in tanti pensano alla Juventus del 2012 che senza coppe e con una rosa ottima, ma non eccellente, riuscì subito a vincere. La storia può ripetersi?
“Come analogia è molto significativa. Conte ad una squadra senza coppe può garantire 20 punti in più. (…) Se ad oggi non vedo una Juventus da prime quattro, perché a Motta sarà concesso un periodo di due o tre anni per vincere, immagino che il Napoli possa essere la prima antagonista dell’Inter (…)”