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“Una o due mani non cambia, decisione corretta”: Open Var spiega il caso Lucumí-David che divide la Juve

Durante Open Var, Andrea De Marco spiega perché il contatto Lucumí-David in Bologna-Juventus non è da rigore secondo i criteri arbitrali.

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L’episodio di Bologna-Juventus continua a far discutere, soprattutto in casa Juventus. Durante la trasmissione Open Var su DAZN, Andrea De Marco, ex arbitro internazionale e oggi responsabile delle relazioni istituzionali per CAN A e CAN B, è intervenuto per fare chiarezza sulla presunta spinta di Lucumí su David in area di rigore.

Nel corso del match, il difensore del Bologna entra in contatto con l’attaccante bianconero durante un’azione offensiva. L’episodio scatena immediatamente le proteste dei tifosi e il dibattito tra addetti ai lavori, con molti che invocano l’intervento del VAR e la concessione del calcio di rigore.

Secondo l’analisi di Andrea De Marco, però, la decisione presa sul campo è corretta. L’ex arbitro ha spiegato come, nella valutazione dei contatti in area, non conti il numero delle mani utilizzate ma l’intensità dell’azione. «La spinta a una mano o a due non fa differenza – ha chiarito – se c’è intensità, anche con una sola mano, è rigore».

Nel caso specifico di Lucumí su David, questa intensità non è stata ravvisata. Il contatto viene giudicato troppo lieve e non tale da compromettere l’equilibrio o la possibilità di giocare il pallone da parte dell’attaccante juventino. Per questo motivo, secondo i criteri arbitrali attuali, non può essere considerato fallo punibile.

De Marco ha inoltre ribadito un concetto chiave della moderna interpretazione arbitrale: non tutti i contatti in area sono falli. Serve un’azione chiaramente irregolare, capace di incidere in modo evidente sull’avversario. In assenza di questi elementi, l’arbitro è corretto nel lasciar proseguire il gioco.

La mancata revisione da parte del VAR conferma proprio questa lettura: l’episodio non rientra tra quelli “chiari ed evidenti” che giustificano un intervento. Nessun errore grave, dunque, e decisione coerente con le linee guida AIA.

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