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Nuovo corso Juventus, Vaciago: “Faccia a faccia Elkann-Motta. Vi spiego l’entusiasmo”

Il direttore di Tuttosport ha analizzato il grande entusiasmo della tifo organizzato della Juventus, il quale ha a che fare con Thiago Motta

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Primi giorni di lavoro per la nuova Juventus targata Thiago Motta, grande entusiasmo tra i tifosi. Di questo ha parlato Guido Vaciago su Tuttosport: “All’inizio c’è sempre entusiasmo. Anche le stagioni che finiscono peggio, hanno incipit ottimistici. È una grande regola del calcio e va sempre tenuta in considerazione, non per portare sfortuna, ma per essere un filo più lucidi nelle analisi estive, spesso troppo spericolate. L’entusiasmo della nuova Juventus, quella di Thiago Motta e di Cristiano Giuntoli, ha tuttavia una base di logica che lo rende leggermente più solido. C’è un progetto tecnico chiaro e una serie di operazioni coerenti con questo progetto: sembra banale, ma nel calcio non succede proprio tutte le volte”.

Focus sul mister: “Il lavoro svolto a Bologna lo abbiamo visto tutti, sulla sua intelligenza calcistica è pronto a giurare qualsiasi compagno lo abbia avuto in squadra e, da ieri, lo stesso Motta ha convinto anche John Elkann, dopo una mezzora di faccia a faccia nella quale hanno condiviso la filosofia, che deve guidare il nuovo progetto juventino. E, infatti, sono proprio le idee calcistiche del nuovo tecnico che stanno facendo germogliare l’entusiasmo dei tifosi, sia le centinaia che ieri erano intorno allo Juventus Training Center, sia i milioni sparpagliati ovunque”.

In chiusura: “Insomma, la nuova Juventus nasce sulle fondamenta della vecchia, come è sempre stato nella ultracentenaria storia del club, che più volte ha cambiato dirigenti, ma non ha mai azzerato il lavoro fatto precedentemente. Questione di pragmatismo piemontese. Sconfitto Napoleone, in piena Restaurazione alcuni nobili andarono dal re Vittorio Emanuele I per chiedere di distruggere il ponte dell’attuale piazza Vittorio Veneto, in quanto costruito da Napoleone e, quindi, «opera del Demonio». Il re deglutì all’idea di doverne pagare un altro e sentenziò: «Un ponte è sempre un ponte». Quel ponte è ancora lì. Come la Juventus”.

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