PRIMA SQUADRA
Nero su Bianco | Cagliari-Juventus
Siamo lieti di annunciarvi una nuova rubrica chiamata “Nero su Bianco”, nella quale analizzeremo gli aspetti positivi e negativi di ogni partita della Vecchia Signora.
Inauguriamo il progetto parlando della sfida di ieri tra Cagliari e Juventus, terminata con una vittoria da parte della squadra di Pirlo per 1-3.
NERO
CALO DI CONCENTRAZIONE – Un primo tempo in totale controllo, in cui la Juventus ha concesso poco ai sardi. Nella seconda frazione, invece, i bianconeri sono entrati in campo con eccessiva superficialità, permettendo al Cagliari di condurre il gioco. Un dato rilevante è che, mentre nei primi 45′ è stato commesso un solo errore in fase d’impostazione (da Chiellini), nei seguenti le disattenzioni sono state 3 (con McKennie, Bonucci e Danilo), nonché il 75% delle complessive.
LENTEZZA E OCCASIONI SPRECATE – Ancora una volta, complice la convinzione di avere la partita in tasca, gli uomini di Pirlo, nel secondo tempo, hanno offerto una manovra lenta e prevedibile, rendendosi pericolosi solamente in due occasioni con Rabiot e CR7. Hanno inoltre sprecato numerosi contropiede, che avrebbero chiuso definitivamente i conti.
MAL POSIZIONAMENTO DIFENSIVO – Il gol del Cagliari ha dimostrato che anche la migliore retroguardia del campionato non è completamente rocciosa. Zappa si inserisce sulla corsia di destra, approfittando della dormita di Bernardeschi; de Ligt e Chiellini si spostano entrambi sul primo palo, per aggredire Joao Pedro, dimenticando Simeone e non chiamando la copertura di Danilo; l’argentino, indisturbato, insacca. Disastro totale. Nei minuti finali, seppur cambino gli interpreti, la situazione si ripete: de Ligt e Bonucci ambedue su Cerri, Frabotta dimentica Gaston Pereiro, che calcia di poco a lato. Ecco un fermo immagine che dimostra l’analogia:
KULUSEVSKI ANONIMO – Continua il periodo buio dello svedese. Ieri, schierato in posizione di esterno destro, ruolo in cui fece male al Verona e al Milan, ha fornito una prestazione sotto le aspettative. Buona sia la copertura del pallone, per fare reparto, che lo smarcamento, ma sbaglia sempre l’ultima giocata, quella decisiva. Su 5 cross tentati, nessuno è giunto a destinazione.
BERNARDESCHI E LA LETTURA DEI MOVIMENTI – Subentra al 34′ ad Alex Sandro, colpito da un infortunio muscolare, ricoprendo il ruolo di terzino sinistro. In attacco si vede poco, fatta eccezione per un’azione personale che però Rabiot spreca. In difesa invece si fa notare in senso negativo. La distrazione in occasione del gol di Simeone fa emergere ancora una volta quanto la strada per diventare esterno difensivo sia lunga.
MORATA NON INCISIVO – Sembrava aver trovato nuovamente il periodo di forma ottimale, con cui si era contraddistinto ad inizio stagione, ma la prestazione di ieri sera ha mostrato l’opposto. L’unica nota positiva per Alvaro è stata l’inserimento alle spalle della difesa sarda, da cui è nato il fallo da rigore di Cragno su Ronaldo. Per il resto, poco e niente. Si smarca raramente e getta al vento un’opportunità clamorosa dinnanzi al portiere.
INFORTUNIO ALEX SANDRO – Continua anche il calvario infinito sul fronte infortunati. Alex Sandro è stato costretto a lasciare il terreno di gioco a causa di un problema muscolare. Nelle prossime ore ne sarà comunicata l’entità.
BIANCO
REAZIONE DOPO L’ELIMINAZIONE – Forse la cosa più importante era ottenere i tre punti dopo la “botta”, per usare un termine alla Pirlo, subita contro il Porto in Champions. La Juventus scende in campo con la fame, la grinta e la voglia di riscatto, specialmente CR7, che risponde alle critiche con una tripletta in 32′.
PRESSING ORGANIZZATO – Andrea Pirlo schiera sorprendentemente tutti e quattro gli attaccanti a disposizione. Per ovviare a tale assetto offensivo, ha preparato molto bene il pressing, che è stato interpretato bene dai calciatori bianconeri, in particolar modo nel primo tempo. In fase di non possesso, la Juventus si posiziona con un 4-2-3-1, lasciando Ronaldo prima punta, Kulusevski e Chiesa sugli esterni con Morata al centro, a formare una linea a 3. Una mossa azzeccata, che ha annullato le giocate di Nainggolan, Marin e Duncan, costituenti il fulcro del gioco di Semplici.
DUTTILITÀ DANILO – Una delle pedine imprescindibili per Pirlo, capace di ricoprire ogni ruolo. Lui stesso disse “posso giocare in ogni ruolo, tranne che in attacco” e lo sta dimostrando. Terzino destro e sinistro, all’occasione centrale difensivo e centrocampista davanti alla difesa, Danilo non smette di stupire. Il segreto? Oltre alla qualità indiscutibile, ciò che contraddistingue il brasiliano è la concentrazione per tutti i 90′, la fame di successo e l’attaccamento alla maglia.
CHIESA FORZA DELLA NATURA – Federico continua a zittire gli scettici a suon di ottime prestazioni. Data la presenza in campo di tutti gli attaccanti, ieri sera ha agito con maggiore precauzione, fornendo tutti e 5 i cross durante la prima frazione. Dal primo si genera il corner, da cui nasce lo 0-1, poi altri tre pericolosi e infine l’assist per il terzo gol di Cristiano.
CUADRADO UOMO ASSIST – Il terzino colombiano non smette di convincere. Nonostante abbia giocato 120 minuti in Champions, Juan ha fornito una buona prestazione. Tre cross tentati: l’assist per la prima rete di Ronaldo; il traversone, sempre per il portoghese, che fa sponda a Rabiot; un filtrante per Chiesa, che per poco non chiude il match.
RONALDO RISPONDE A MODO SUO – Critiche? Nessun problema, Cristiano Ronaldo risponde come solo lui sa fare. Una tripletta perfetta (testa-destro-sinistro), che non accadeva da Juventus-Livorno 5-1 del 2007 che portò la firma di Trezeguet, in soli 32 minuti. Ha anche l’occasione per il poker, ma manca di lucidità e si fa ipnotizzare da Cragno.