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Nero su Bianco | L’analisi della finale di Coppa Italia Atalanta-Juventus

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La Juventus alza il secondo trofeo stagionale, battendo l’Atalanta per un risultato di 1-2. Decidono la finale due nuovi acquisti, arrivati nella scorsa sessione di mercato estiva, Kulusevski e Chiesa. Quattordicesima Coppa Italia conquistata nella storia dei bianconeri che, nonostante l’annata sotto le aspettative, arricchiscono ulteriormente la bacheca del J|Museum. Veniamo ora all’analisi della partita, parlando degli aspetti negativi e positivi.

NERO

TIMORE NEL PRIMO TEMPO – L’Atalanta parte arrembante, la Juventus incassa il colpo, entrando in un momento di seria difficoltà. Passaggi sbagliati, possesso disorganizzato, sofferenza della fisicità di Zapata e degli inserimenti dei calciatori nerazzurri, sono solo alcuni dei problemi riscontrati nella prima frazione.

ERRORI IN FASE D’IMPOSTAZIONE – Le disattenzioni in fase d’impostazione, presso la propria area di rigore, sono un marchio di fabbrica della Vecchia Signora vista in questa stagione. Il gol del pareggio nerazzurro nasce da una difesa della palla leggera di Rabiot, che perde il duello con Freuler. Lo svizzero serve Hateboer, il quale offre l’assist per la sassata di Malinovskyi, su cui Buffon non riesce ad intervenire.

Nero su Bianco Atalanta-Juventus
Errore di Rabiot che genera il gol di Malinovskyi, Atalanta-Juventus (Rai)

BIANCO

PRESSING ALTO – La mossa che ha stravolto il match nel secondo tempo è stata la pressione altissima, con la difesa bianconera quasi nella trequarti avversaria, per stroncare dal principio le iniziative bergamasche. Grazie a ciò, gli uomini di Pirlo hanno affermato un dominio del possesso, creando numerose occasioni.

DIFESA ROCCIOSA – Dopo un inizio frustrante, De Ligt e Chiellini hanno fornito una prestazione complessivamente solida. L’olandese ha intrapreso uno spettacolare duello sportivo con Zapata, mentre l’italiano ha fatto buona guardia sugli inserimenti dei due trequartisti Pessina e Malinovskyi.

IL MIGLIOR KULUSEVSKI – In una delle serate più importanti della stagione, Dejan Kulusevski ha offerto la migliore prestazione da quando veste la maglia bianconera. Schierato a sorpresa da Pirlo come seconda punta, ha giocato con il dente avvelenato, contro la società e l’allenatore che non avevano creduto nelle sue doti. Il gol è un colpo da biliardo, l’assist è pura qualità, e coronano una performance fatta di movimento senza palla e dribbling. Con i suoi smarcamenti, non ha dato punti di riferimento alla retroguardia atalantina, mettendola in seria difficoltà.

LA SENTENZA CHIESA – Immancabile il segno di uno dei giocatori migliori di questa stagione, ossia Federico Chiesa. Spento e, forse, impaurito dal gol arrivato dalla sua fascia, nel primo tempo si è visto ben poco. Al rientro in campo ha destato scalpore tra gli esterni difensivi Toloi e Hateboer. Prima colpisce un palo, in seguito, quando comprende essere prossimo all’uscita dal campo, decide di affondare il colpo, battendo Gollini dopo un triangolo con Kulusevski.

MCKENNIE CENTRO-BOA – La mancanza di un attaccante puro, il cosiddetto “nove”, ha costretto il tecnico bresciano a trovare nuove soluzioni. Ha dunque deciso di schierare Weston McKennie come centro-boa, per ricevere ogni pallone alto e fare da sponda per i compagni. Mossa rivelatasi efficace per il fatto di non aver dato punti di riferimento.

BUFFON INFINITO – Vince con il padre, vince con il figlio. La conquista della Coppa Italia con i Chiesa basterebbe per dimostrare l’immensità e la grandezza della carriera di Gigi Buffon. Alza il suo ultimo trofeo, da capitano della Juventus. Un storia infinita. Semplicemente Unico, semplicemente Buffon.

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Festeggiamenti della Juventus, Atalanta-Juventus Atalanta-Juventus

RITORNO DEL PUBBLICO – I festeggiamenti non coinvolgono solo i bianconeri, bensì tutto il mondo del calcio. Il ritorno dei tifosi allo stadio è un piccolo primo passo verso la normalità, che ognuno di noi desidera ormai da tempo.

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