PRIMA SQUADRA
Moggi: “Avrei mandato Thiago Motta a casa. A Giuntoli ho sempre detto molte cose”
L’ex Direttore Generale della Juventus, Luciano Moggi, ha parlato del momento della squadra
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L’ex Direttore Generale della Juventus, Luciano Moggi, ha parlato del momento della squadra bianconera al noto canale Juventibus. Di seguito le sue parole.
PAROLE GIUNTOLI: “Sono parole indicative, accusa la parte tecnica di non aver utilizzato bene i giocatori. L’allenatore è sotto la lente d’ingrandimento più della squadra. Fino ad ora non ne ha azzeccate una, poi si lamenta e chiede scusa per aver mandato la squadra a giocare contro l’Empoli un po’ moscia senza considerare che la psicologia conta e doveva caricare la squadra”.
THIAGO MOTTA: “E’ un po’ vanitoso, lui è il primo e gli altri sono secondi. Dopo il PSV Locatelli ha detto che hanno sbagliato la partita, subito dopo Motta ha detto: rifarei tutto. Se io fossi stato il Direttore della Juventus lo avrei mandato a casa. L’allenatore della Juventus non vuole essere avvicinato da nessuno, ma manca la società. Meno male la cosa sembra sbloccata e Giuntoli incaricato di essere il vero direttore della Juventus, senza subordini da nessuno. Io a Giuntoli ho sempre detto molte cose: Cristiano, a Napoli avevi la copertura di De Laurentiis, in questo momento sei in una società dove il Presidente fa altre cose e tu non hai chi ti dice bravo ma hai chi ti può criticare. Sei un uomo solo al comando. Penso che Giuntoli abbi capito e la società abbia capito di dire: Giuntoli è il comandante. Responsabile di una situazione inconcepibile. Vero che non è una squadra quadrata e mancano dei leader, ma è anche vero che tante volte i giocatori vengono impiegati fuori ruolo. Quando mi dicono degli infortuni, la Juventus ha perso punti con le squadre con le quali doveva farne. Gli errori dell’allenatore hanno portato la squadra a questi livelli. Giuntoli deve alzare la testa dal cuscino perché lui di calcio ne capisce. Io fossi nell’allenatore mi vergognerei, non la squadra. Per l’Empoli deve vergognarsi lui”.
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