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Marotta: “Vincere il derby o battere la Juve? Mi da più soddisfazione la seconda. Quando sono andato via, mi contattò Zhang”

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Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter ed ex dg della Juventus, è intervenuto al Festival dello Sport in scena in questi giorni a Trento. Queste le sue dichiarazioni dal palco:

“Se mi da più soddisfazione vincere il derby con il Milan o battere la Juventus? Il derby ha un sapore particolare, l’altro è un club storico è importante. Dipende dai momenti, ma vincere un derby vale tanto. Però dico vincere con la Juventus. Chi scelgo fra Mancini e Spalletti? Da Mancini sono rimasto amareggiato, non pensavo che ci abbandonasse perché pensavo che potesse continuare il suo percorso con la nostra nazionale. È stato bello invece vedere Luciano Spalletti nuovo ct dell’Italia. Conosco il contratto economico che ha firmato e non stravolge la sua vita, lo ha fatto per motivi nazionalistici. Lo stimo nonostante con lui ho avuto anche diverbi, proposi io ai dirigenti dell’Inter il cambio in panchina con Antonio Conte. Ma ciò non toglie la grande stima nei suoi confronti. La politica del cambiamento in quel momento storico del club era necessario ma il contributo di Spalletti è stato importante. Il suo lavoro è stato propedeutico per arrivare allo scudetto”.

Marotta ha poi parlato del legame con Zhang e l’Inter: “Il primo contatto con l’Inter fu un messaggio di Zhang il giorno dopo che decisi di lasciare la Juventus. Chiesi a Cairo se quel numero era davvero di Steven Zhang. In effetti era il suo numero di cellulare, ci incontrammo nei giorni successivi e iniziai così il mio percorso con l’Inter che dura da 5 anni. E sono stati al momento 5 anni bellissimi, intensi, con una proprietà che ha investito davvero tanti soldi. Non creano pressioni nei nostri confronti, hanno un forte concetto di delega e ci hanno dato carta bianca sia a me che al direttore sportivo Piero Ausilio che ha avuto un ruolo fondamentale. Di colpi ne sono stati fatti tanti in entrata e in uscita. Abbiamo venduto bene Icardi al PSG per 50 milioni, preso tanti ottimi calciatori a parametro zero che si sono rivelati molto utili”.

Su Haaland: “Il rammarico è stato non prendere Haaland ai tempi della Juventus quando era al Molde. Per motivi economici non potevamo fare quel tipo di operazione. Nella mia carriera però poi sono riuscito a prendere dei calciatori a parametro zero che ci hanno fatto svoltare”.

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