PRIMA SQUADRA
Marotta: “Vi spiego l’addio alla Juve: il giorno dopo mi ha chiamato Zhang”
Ospite della Diretta Sportiva, l’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta ha affrontato diversi temi legati al club nerazzurro, tra presente e futuro. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.
Conte ha voglia di fuggire o di restare? “Il Conte pensiero, come il nostro, è quello di godersi il momento. L’Inter aveva bisogno di un momento così felice, questo è il momento di godere di quello che è stato fatto. Poi a tempo debito è giusto confrontarsi, ma questo confronto è quello che fanno tutte le società a fine stagione. E’ il momento in cui si inizia a impostare la stagione nuova, alla luce di una situazione straordinaria come quella della pandemia, che ha provocato una contrazione economica straordinaria. In questo contesto bisogna fare valutazioni attente, e questo porta a un confronto tra tutte le aree dell’azienda. Conte si trova bene all’Inter e mi auguro possa proseguire qui”.
Lei proseguirà con l’Inter? “Sono arrivato all’Inter nel 2019, la proprietà ha illustrato un programma ambizioso e ha assecondato le richieste dell’allenatore, che è un vincente e voleva avere un programma molto chiaro. Questo è un ciclo che è iniziato, che tutti vorremmo potesse continuare. L’anno prossimo potrebbe essere quello della stella, potrebbe essere un sogno inedito, come lo era vincere lo Scudetto quest’anno. Sarebbe bello continuare insieme, io sono felice all’Inter e sono contento a Milano”.
Che differenze ha riscontrato tra Inter e Juventus? “La storia di entrambi i club è importante. All’Inter senti un po’ di differenza semplicemente perché in questi dieci anni ci sono stati tre cambi di proprietà, tredici allenatori cambiati. Serviva stabilità. Come ha sottolineato Conte quando è arrivato c’era un gap da colmare, e il gap lo colmi migliorando tutte le performance”.
L’addio alla Juventus: “Non sono andato via, c’è stata una risoluzione consensuale. Quando emergono alcune situazioni presentate dalla proprietà, è giusto che il manager faccia un passo indietro. Alla Juve c’era Andrea Agnelli che era un presidente giovane, Fabio Paratici era un ragazzo. Io sono una persona che accetta le sfide. Quando ho lasciato la Juve era sabato, domenica mattina ho ricevuto un sms da Steven Zhang“.